Nonostante all’inizio del mese avessimo raccontato dell’estensione della fase BETA a causa dei troppi bug, in realtà (e come previsto) la versione 22 di Linux Mint, nome in codice Wilma, è stata ufficialmente rilasciata lo scorso 25 luglio.
Nessun impatto quindi dei numerosi e inattesi bug sul rilascio effettivo, ma un gran lavoro che come al solito il team di Linux Mint ha portato in meta.
Linux Mint 22 è una versione LTS, Long Term Support, poiché è basata su Ubuntu 24.04, e come la distribuzione di Canonical sarà supportata fino al 2029.
Tra le novità di questa release, che esulano ovviamente da quelle implicitamente dipendenti da Ubuntu, ci sono:
- Il desktop manager di default è Cinnamon nella versione 6.2.
- Xfce è disponibile nella versione 4.18.
- MATE è disponibile nella versione 1.26.1.
- Il nuovo server audio Pipewire (che va a sostituire Pulseaudio).
- Aggiunta del supporto al nuovo formato Debian DEB822 per le sorgenti software.
- Aggiornamento dei temi per il supporto a GTK4.
- Miglioramenti al supporto HiDPI in tutto il sistema, inclusa la sequenza di avvio.
Altri aspetti rilevanti sono la fornitura del pacchetto .Deb di Thunderbird, che come raccontavamo ad aprile è ora mantenuto direttamente da Linux Mint, dopo la scelta di Ubuntu di renderlo un pacchetto Snap. Come ormai risaputo infatti, Mint nonostante sia una derivata di Ubuntu, ha rimosso Snapd come gestore dei pacchetti già nel 2020, non approvando le politiche di Canonical in merito al proprio market place.
In merito proprio ai Flatpak, ossia i pacchetti delle applicazioni che hanno rimpiazzato gli Snap, è stato fatto un grande lavoro da parte del team per affrontare i problemi di sicurezza correlati ai Flatpak non verificati, che ora sono disabilitati di default, chiaramente contrassegnati quando abilitati e privi di recensioni e punteggi per informare gli utenti dei potenziali rischi. I pacchetti autentici, di contro, sono invece ben identificabili.
In generale l’app Software Manager è stata ottimizzata per tempi di caricamento più rapidi e una migliore esperienza utente con multi-threading migliorato, una nuova pagina delle preferenze ed un’estetica migliorata.
Per gli utenti della versione 21.3 (Virginia), l’aggiornamento funziona semplicemente utilizzando i tool previsti dal progetto e si riduce a questa sequenza di comandi:
$ apt update
$ apt install mintupgrade
$ sudo mintupgrade
Si aprirà così la schermata di dialogo nella quale verranno predisposte le cose per l’upgrade e poi l’esecuzione effettiva dello stesso:
Provata in prima persona, la sequenza è assolutamente lineare. Nonostante non siamo di fronte a una versione rivoluzionaria – di fatto il desktop manager Cinnamon per quanto aggiornato rimane identico alla versione precedente – l’impressione è quella di un sistema più brillante in termini di responsività.
Se siete utenti Mint e vi state domandando se valga la pena aggiornare, la risposta è assolutamente sì!
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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