Nell’aggiornamento mensile di aprile per il progetto Thunderbird è stato annunciato il supporto alla versione pacchettizzata mediante Snap. Come molti di voi sapranno, il formato Snap è la modalità con cui Ubuntu Linux gestisce ormai da qualche tempo le applicazioni.
Si tratta di una struttura che consente la gestione delle applicazioni in modalità marketplace: le applicazioni infatti sono molto affini ai container, poiché nel pacchetto sono presenti tutte le librerie necessarie al loro funzionamento, rendendo più agevole la gestione degli aggiornamenti da parte di chi i software li sviluppa, gestisce e, ovviamente, aggiorna.
In questo senso quindi la mossa di Thunderbird altro non è che un’agevolazione importante per tutti gli utenti di Ubuntu Linux (per cui lo Snap esisteva già in modalità beta) che allinea il client di posta elettronica a tutte le altre applicazioni parte del sistema operativo di casa Canonical e va ad aggiungersi all’altra versione pacchettizzata mediante Flatpak, che esiste da tempo.
Tutti contenti quindi? Ovviamente no.
Come molti di voi ricorderanno infatti di tutte le derivate Ubuntu ce n’è una in particolare a cui il formato Snap, ed in particolare il marketplace di Canonical, proprio non è mai andato giù, ossia Linux Mint.
Il primo aprile (nessun pesce, a quanto pare) nell’aggiornamento mensile relativo al progetto, Clement Lefebvre, deus ex machina di Linux Mint, si è così espresso a proposito della questione:
In Ubuntu 24.04, Thunderbird was moved to a Snap.
Since we don’t want to ship with Snaps we had to choose between removing Thunderbird from the default software selection or packaging it. We decided to package it.
Thunderbird will continue to be available in Linux Mint 22 as a native .deb package.
In Ubuntu 24.04, Thunderbird è diventato uno Snap.
Dato che non vogliamo utilizzare Snap, abbiamo dovuto scegliere tra rimuovere Thunderbird dalla selezione software predefinita o creare un pacchetto. Abbiamo deciso di pacchettizzare.
Thunderbird continuerà a essere disponibile in Linux Mint 22 come pacchetto .deb nativo.
Del pacchetto ovviamente gioveranno in realtà non solamente gli utenti Mint, ma tutti gli utilizzatori di Debian, visto che il progetto non pacchettizza di default Thunderbird né Firefox (mai sentito parlare di Icedove o Iceweasel?) e quindi nuovamente la community.
Questo contributo va ad aggiungersi a Jargonaut, il rimpiazzo di HexChat di cui abbiamo parlato qualche tempo fa, tra i contributi “attivi” del progetto Mint al mondo open-source, a sottolineare come anche progetti che sulla carta appaiono solo delle inutili repliche (a qualcuno Mint potrebbe apparire solo come Ubuntu con il desktop manager Cinnamon), in realtà abbiano molto da dare.
Non è forse questo il bello dell’open-source?
ERRATA CORRIGE di lunedì 14 aprile, ore 11:00: come un lettore faceva notare nei commenti in realtà è dal 2016 che Debian è tornata ad utilizzare (quindi pacchettizzare) Firefox e Thunderbird abbandonando i fork Iceweasel e Icedove. Rimane da capire quindi una volta di più perché Mint voglia avere dei “Deb” propri, considerato come di Mint esista anche una versione Debian. Esigenze di brand? Impostazioni custom? Appena vedremo i pacchetti di Mint potremo rispondere.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
Lascia un commento