Tra le tante esplosioni di crescita che questa nuova era AI ci ha fatto vivere in questi anni, basti ricordare come già nel febbraio 2023 descrivevamo ChatGPT come il progetto con la crescita di utenti più grossa della storia, c’è anche quella di chi inizialmente era nato come un chat-bot open-source alternativo a ChatGPT, e che pian piano si è guadagnato il ruolo di punto di riferimento per tutti i Large Language Model open-source: Hugging Face.
Nato nel 2016 per l’appunto come chat-bot a partire dal 2020 il progetto ha visto la sua conversione ad hub, il luogo cioè in cui ospitare modelli su cui collaborare in pieno spirito community. Per intenderci, è su Hugging Face che il progetto InstructLab di Red Hat, di cui abbiamo raccontato quando venne rilasciato, vive e viene mantenuto.
Come racconta ARSTechnica però sono in molti ad aver puntato su Hugging Face, anzi, in moltissimi e con un ritmo esponenziale, basti vedere il grafico pubblicato in questo tweet di uno dei principali membri del progetto:
1M Models on @huggingface Hub
— Caleb (@calebfahlgren) September 26, 2024
Models are going exponential month over month and September isn't even over yet pic.twitter.com/1NGRA4tqxN
Stiamo parlando di una crescita mese su mese da aprile a settembre che è andata da poco meno di seimila modelli aggiunti sino ai centoquindici mila circa attuali.
Il segreto del successo? Manco a dirlo, il “modello”.
Dice Clément Delangue, CEO di Hugging Face:
Contrary to the ‘1 model to rule them all’ fallacy, smaller specialized customized optimized models for your use-case, your domain, your language, your hardware and generally your constraints are better. As a matter of fact, something that few people realize is that there are almost as many models on Hugging Face that are private only to one organization—for companies to build AI privately, specifically for their use-cases.
Contrariamente alla fallace regola del “un modello per governarli tutti, modelli più piccoli, personalizzati, specializzati e ottimizzati per il proprio caso d’uso, il proprio dominio, il proprio linguaggio, il proprio hardware e in generale i propri vincoli, sono migliori. In effetti, quello che non molti realizzano è che ci sono quasi altrettanti modelli su Hugging Face che sono privati solo per un’organizzazione, per le aziende che costruiscono l’IA privatamente, specificamente per i loro casi d’uso.
Ed il fenomeno non dà segnali di volersi assestare, almeno per ora, perché evidentemente funziona.
Certo, non è tutto oro quello che luccica, ricorderete all’inizio di quest’anno di quelle simpatiche backdoor contenute in alcuni dei modelli, ma con un minimo di precauzione (che non deve mai mancare) Hugging Face rimane ormai il più grande baluardo contro l’appropriazione dell’AI da parte delle grandi corporation.
Battaglia che si può combattere solo con la democratizzazione dei modelli, per forza open-source!
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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