Non devono essere tempi facili per Kent Overstreet, il lead developer di Bcachefs, il filesystem integrato nella mainline del Kernel Linux con la release 6.7. Quando il tuo interlocutore infatti è Linus Torvalds in persona, e questi si pronuncia decisamente insoddisfatto del progredire delle operazioni in merito alla tecnologia, beh, c’è poco da stare allegri.
Già in agosto erano emerse le prime affermazioni del creatore di Linux sullo stato degli sviluppi a proposito di questo filesystem, in particolare il peso specifico delle modifiche suggerite (poco atomico, e con intere porzioni aggiunte e di difficile review) costituiva un problema da risolvere nel breve termine.
A quanto pare le cose nel frattempo non sono migliorate, anzi, sono volate minacce di rimozione della tecnologia dal Kernel Linux, una cosa che sarebbe decisamente molto significativa visto che di solito si applica a tecnologie vetuste, non più manutenute o semplicemente non usate.
Nel caso di Bcachefs la faccenda è diversa, poiché riguarda, a detta di Torvalds, la qualità del lavoro svolto. Secondo Torvalds infatti non ci sono sufficienti test sul codice immesso:
I’m getting really fed up here Kent.
These have commit times from last night. Which makes me wonder how much testing they got.
And before you start whining – again – about how you are fixing bugs, let me remind you about the build failures you had on big-endian machines because your patches had gotten ZERO testing outside your tree.
Questa cosa non mi piace Kent.
Queste patch hanno delle date di sviluppo che risalgono alla notte scorsa, il che mi fa immaginare quanti test abbiano avuto.
E prima che attacchi a frignare – di nuovo – a proposito di come stai sistemando i bug, lascia che ti ricordi delle build fallite sulle macchine big-endian, perché le tue patch non sono state testate al di fuori del tuo albero di sviluppo.
La risposta di Overstreet non si è fatta attendere, lo sviluppatore ha spiegato come la data risalisse alla sera prima semplicemente perché prima di postare la patch questa è stata pulita, ed ovviamente questa ha innescato una lunghissima diatriba che si è conclusa con la minaccia di rimozione da parte di Torvalds che si accennava in precedenza.
Notevole la provocazione di Overstreet, il quale afferma che se Torvalds sente di sapere meglio le cose, questi dovrebbe iniziare a scriversi lui un proprio filesystem.
Per tutti i dettagli di questa storia di cappa e spada, c’è questo lungo articolo di OS Technix ed in ogni caso tutto appare tranne che conclusa.
Lo abbiamo sempre detto: lavorare nel progetto Kernel non deve essere per nulla facile, poiché per quanto Benevolo è pur sempre di un dittatore di cui stiamo parlando, il quale ha da ridire anche su come i messaggi di commit vengono formulati, in particolare sull’uso della “voce passiva”, che impone a colui che governa gli sviluppi del Kernel che tiene in piedi la quasi totalità del mondo cloud, lavoro extra:
But what does make extra work is when some maintainers use passive voice, and then I try to actively rewrite the explanation (or, admittedly, sometimes I just decide I don’t care quite enough about trying to make the messages sound the same). So I would ask maintainers to please use active voice, and preferably just imperative.
Ma ciò che *causa* più lavoro è l’utilizzo della forma passiva da parte di alcuni manutentori, ed io provo a riscrivere in forma attiva la spiegazione (o, lo ammetto, a volte decido semplicemente che non mi interessa abbastanza cercare di far suonare i messaggi uguali). Quindi chiederei ai manutentori di usare la forma attiva, e preferibilmente solo imperativa.
Ed a voler ben vedere quale forma potrebbe essere migliore per Linus Torvalds di quella… Imperativa!?
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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