La fine di Clear Linux OS, licenziamenti e driver orfani: Intel non crede più nell’open-source o è semplicemente in crisi?

Un messaggio dai toni tristemente rassegnati e dal titolo All good things come to an end: Shutting down Clear Linux OS è apparso pochi giorni fa sul forum della distribuzione Clear Linux OS annunciandone la chiusura.

Pur essendo molto breve, il messaggio lascia più di una perplessità:

After years of innovation and community collaboration, we’re ending support for Clear Linux OS. Effective immediately, Intel will no longer provide security patches, updates, or maintenance for Clear Linux OS, and the Clear Linux OS GitHub repository will be archived in read-only mode.

Dopo anni di innovazione e collaborazione con la community termineremo il supporto per Clear Linux OS. Con effetto immediato, Intel non fornirà più patch di sicurezza, aggiornamenti o mantenimento per Clear Linux OS ed il repository GitHub verrà archiviato in modalità read-only.

Quindi letteralmente dalla sera alla mattina il progetto ha cessato di esistere dopo una decina di anni di onorato servizio, nei quali era emerso come distribuzione performante e affidabile (ne avevamo parlato nel lontano 2017 e nel 2020 era risultata essere la distribuzione più performante su processori AMD).

Il perché di una scelta così repentina è tutto da comprendere, anche perché, come emerge dalle risposte al messaggio iniziale, parecchi utenti che avevano impostato i propri progetti su questa distribuzione (che era licenziata GPLv3) si sono ritrovati senza la terra sotto i piedi dalla sera alla mattina.

Fa specie poi incrociare la successiva parte del messaggio:

Rest assured that Intel remains deeply invested in the Linux ecosystem, actively supporting and contributing to various open-source projects and Linux distributions to enable and optimize for Intel hardware.

State certi che Intel rimane ampiamente coinvolta nell’ecosistema Linux, supportando attivamente e contribuendo a diversi progetti open-source e distribuzioni Linux per abilitare e ottimizzare l’hardware Intel.

Con quanto si legge in questi giorni su altri canali, dove appare chiaro come sia in corso un vero e proprio ridimensionamento dell’impegno di Intel verso l’open-source, con alcuni licenziamenti che hanno riguardato maintainer di driver Intel nel Kernel Linux, come raccontato da Phoronix, e che hanno reso gli stessi driver orfani.

Business Is Business, non si discute, e se Intel è in crisi e necessita di ridimensionare la propria struttura è nel pieno diritto di farlo. Quindi se fosse tutto collegato alla scelta di chiudere Clear Linux OS il problema sarebbe minimo, poiché di distribuzioni ne nascono e ne muoiono a decine ogni anno nel panorama Linux.

Ma non pare essere questo il caso.

La questione più preoccupante è relativa alle persone valide, quelle che contribuiscono a progetti open-source mentre sono dipendenti. Queste sono il cuore dell’ingranaggio, e vederle licenziare da aziende che hanno interesse a contribuire ai progetti dà l’impressione che qualcosa stia sfuggendo di mano.

Speriamo non sia così.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

3 risposte a “La fine di Clear Linux OS, licenziamenti e driver orfani: Intel non crede più nell’open-source o è semplicemente in crisi?”

  1. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Il dicorso è un pò più ampio. Il problema principale, è che Intel è in crisi, e come tutte le multinazionali in crisi, le prime cose che fanno è tagliare i rami meno produttivi e liberare i mastini dei tagliatori di teste. Le prime cose che fanno i tagliatori di teste, è tagliare sul personale. Fanno un bilancio di entrate/uscite di un certo team, e se non ci sono "certi" margini, li tagliano. Ora pensate che margine possano avere i team che lavorano su progetti opensource ? Certo che c'è, ma non si vede, non fanno "fatturato". Per esempio, prendete i driver/moduli kernerl di intel. In ambito Linux e Bsd, sono i migliori. Chi compra hardware con l'intento di installare un linux o un bsd, se c'è un chipset intel, va sempre sul sicuro. Credete che questo compaia nel "fatturato" di quel team che ha sviluppato il driver ? purtroppo no, e quindi i tagliatori tagliano… purtroppo.

  2. Avatar Black_Codec

    Si ma non i "rami meno produttivi" ma i "rami meno remunerativi"… E comunque amd fornisce un ottimo supporto anche lei…

  3. Avatar Autodelta85
    Autodelta85

    Si Intel è in crisi, una crisi profondissima che viene da lontano data da un monopolio costruito su mazzett….erm…"accordi commerciali" e da un CEO che ha bruciato miliardi in acquisizioni sbagliate e la cui priorità erano inutili programmi DEI, ora è tardi ma qualcuno sta provando a fare qualcosa, anche se sarà lacrime e sangue
    Personalmente la notizia di Clear Linux non è il nocciolo della questione: non si discute la distro e non discuto che ha aiutato ad "aprire gli occhi" e mostrare a tanti il potenziale inespresso di X86 (non dimentichamo i benefici che avevi anche con AMD), ma non era una distro per i tutti i giorni, non era Debian e non era Fedora, era più un muletto da corsa…anzi secondo me è durata più del previsto, ora sta principalmente a CachyOS raccoglierne l'eredità, anzi in parte lo ha già fatto coniugando esperienza d'uso quotidiano a personalizzazione spinta.

    La cosa aberrante è il quasi disimpegno di Intel dallo sviluppo open-source: questo può essere un macigno e riportare Linux a 20 anni fa quanto a supporto hardware, certo a sto giro solo su prodotti Intel, non AMD.
    Più che altro nel settore consumer (desktop+mobile) il non supportare Linux non lo vedo come un enorme danno economico, ma in un altro settore c'è quasi solo kernel Linux e se nessuno scrive i driver/firmware…non so come faranno

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