Saturday’s Talks: il prezzo dell’AI? Con CUDA è vendor lock-in totale (anche) nelle distribuzioni Linux, senza alternative!

Era da un po’ che non scrivevo un bel Saturday’s Talks, così ho pensato: cosa c’è di meglio il sabato che parlare di un futuro cupo e infausto?

Eccolo qui l’articolo che vi rovinerà la giornata, e forse il week-end!

Sapete tutti cos’è CUDA? È l’acronimo di Compute Unified Device Architecture ed è la piattaforma sviluppata da Nvidia che permette di sfruttare le schede grafiche non solo per i videogiochi o la grafica 3D, ma anche per i calcoli complessi e il cosiddetto “general purpose computing”, cioè usare la potenza delle GPU come se fossero processori paralleli a disposizione dei programmatori.

Insomma, ci siamo capiti, l’intelligenza artificiale.

CUDA mette a disposizione librerie e strumenti che semplificano l’utilizzo delle GPU Nvidia per le applicazioni AI, il machine learning, ma anche big data e simulazioni scientifiche.

Molti lo ignorano, ma ormai quasi tutto ciò che riguarda l’AI, dal training dei modelli all’inferenza, passa attraverso CUDA, perché l’ecosistema di software e framework più usati (TensorFlow, PyTorch, ecc.) sono ottimizzati per questa tecnologia.

Non stupisce quindi di leggere ogni giorno news diverse che raccontano però la stessa storia: per tenere il passo, le distribuzioni Linux includono CUDA. Non è più solo appannaggio di Red Hat AI, che avevamo presentato oltre un anno fa, ma ogni produttore, ogni settimana, butta fuori un annuncio.

Alcuni esempi? Eccoli:

Insomma, non è più pensabile avere una distribuzione Linux che non integri CUDA in modo semplice e diretto: senza, resterebbe tagliata fuori dal mondo AI e perderebbe qualsiasi attrattiva in ambito enterprise e di ricerca.

Fin qui la cronaca nuda e cruda, a cui va aggiunta una piccola postilla: la parte fondamentale del CUDA Toolkit (il compilatore nvcc, le librerie di base come cuBLAS, cuDNN, NCCL e via dicendo) è proprietaria e closed source, distribuita direttamente da Nvidia.

Certo, Nvidia rilascia anche un certo numero di componenti open source — vedi SDK, esempi di codice, integrazioni con framework come i già citati TensorFlow o PyTorch — ma il cuore di CUDA resta legato alle licenze Nvidia e gira solo su hardware Nvidia.

CUDA esiste dal 2006, quindi Nvidia ha avuto quasi vent’anni per costruire un ecosistema di librerie, framework e tool ottimizzati che oggi sono lo standard de facto. Questo significa che chi sviluppa AI seriamente non può permettersi di ignorare CUDA, perché tutto è nato e cresciuto lì: TensorFlow, PyTorch, Hugging Face, modelli LLM, tutto gira meglio e in modo più stabile su GPU Nvidia grazie a CUDA.

Come si riassume tutto questo? Semplice, con il concetto di vendor lock-in totale.

Se usi CUDA, sei legato all’hardware Nvidia, perché non gira da nessun’altra parte. E dato che l’AI senza GPU è impensabile, Nvidia si ritrova in una posizione di monopolio. AMD ci prova con ROCm, Intel ci prova con OneAPI, ma l’adozione resta minima rispetto alla massa critica di CUDA.

Per questo ogni volta che una distribuzione Linux annuncia “integrazione con CUDA” in realtà non sta facendo altro che consolidare ulteriormente il dominio Nvidia.

Sembra quindi di essere nel film “Don’t look up“, in cui il disastro è imminente, chiaro a tutti… E completamente ignorato.

Il paradosso poi riguarda proprio il mondo Linux, il nostro mondo, dove di solito si predica apertura e libertà.

L’intelligenza artificiale è diventata un feudo proprietario dove puoi avere tutto open-source, ma solo fino a un certo punto, perché quando si tratta di calcolo accelerato sei costretto a passare per Nvidia la quale, come logico, ben si guarda da modificare il proprio modello di business, visto che naviga letteralmente in un mare di soldi (con un incremento anno su anno del 71,55% nel 2024 e del 55,6% nel 2025).

A chiudere il cerchio su questa veloce analisi ed a proposito di concorrenza ci pensano le ultime notizie. Ieri analizzavamo il (disastroso) nuovo corso di Intel nei confronti dell’open-source e contestualmente è apparsa la notizia della rilevazione da parte di Nvidia del 4% delle quote di Intel, per un totale di “soli” 5 miliardi di dollari.

A dimostrazione del fatto che la parola usata in precedenza, ossia monopolio, è ben più di una speculazione, quanto piuttosto un grosso campanello d’allarme, per giunta closed-source.

Vuoi vedere che, nonostante abbia apprezzato l’incremento della qualità nei contributi open-source al Kernel Linux, alla fine aveva ragione Lui, come sempre?

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

9 risposte a “Saturday’s Talks: il prezzo dell’AI? Con CUDA è vendor lock-in totale (anche) nelle distribuzioni Linux, senza alternative!”

  1. Avatar Roberto Rossi
    Roberto Rossi

    NVidia non è arrivata dov'è perchè è brutta e cattiva e vuole il male dell'umanità. NVIdia ha portato prodotti superiori agli altri. E' una società con scopo di lucro, non una associazione di beneficienza.

    Di cosa ci si lamenta? Del niente…

    Sarebbe bello se non ci fossero monopoli? Ovvio che si. Ma la realtà è diversa.

    Per concorrere con NVidia servono risorse significative. Che sicuramente non arriveranno del mondo del software/hardware libero, visto quanto è impegnato a fare e rifare sempre le stesse cose.

    La cina, forse, pare intenzionata a intraprendere una sua strada. Ma questo accade perchè ha una classe politica che lavora per avere un futuro migliore del presente. In ogni caso serviranno anni.

    Gli Usa ovviamente supporteranno NVidia… del resto perchè non dovrebbero?

    L'europa… hahahaha… questa periferia del terzo mondo… nemmeno va considerata.

    Chi farà concorrenza a Nvidia? Torvalds con le sue sparate?

  2. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    certo che aveva ragione… come sempre direi.
    Scherzi a parte, non ci voleva una sfera di cristallo per capire che saremmo arrivati a questo punto… in IT oggigiorno, chi arriva prima, prende tutto, e fa fuori tutti gli altri. La competizione e la concorrenza non esistono piu

  3. Avatar Raoul Scarazzini

    Nessuno sta demonizzando nessuno, e chi legge questo blog lo sa, io da sempre professo il Business is business, quindi non vedo nulla di anomalo nelle pratiche economiche di NVidia.

    Ciò su cui ho perplessità è l'atteggiamento dei concorrenti e dei fruitori di queste tecnologie, e non sono sensazioni mie dettate da antipatia verso NVidia, piuttosto:

    – È un dato oggettivo che il vendor lock-in sia un male per le aziende: un domani che la Broadcom di turno decide di alzare i prezzi delle GPU, o che l'uso delle librerie CUDA diventa a pagamento, le aziende o si adeguano, o falliscono.
    – È un dato oggettivo che il monopolio sia un male: senza concorrenza non c'è evoluzione, e questo favorisce solo chi controlla il monopolio.
    – È un dato oggettivo che l'open-source sia la via per cui gli stati dovrebbero passare per mettere realmente a frutto i soldi dei contribuenti.

    Perciò l'articolo non è una lamentela, piuttosto una constatazione di come (la storia si ripete) il mercato stia andando incontro a parecchi problemi, e che, nonostante il ritardo, qualcosa si potrebbe davvero cercare di cambiare.

    Ed a proposito di antipatie "storiche", basta vedere cosa ha fatto e sta facendo Microsoft con l'open-source. È e rimane sempre un'azienda commerciale che deve far profitto, ma come abbiamo più volte raccontato ormai è la seconda contributrice open-source mondiale.

    Fa specie pensare che il business principale di NVidia siano le CPU, quindi l'hardware, e che le librerie (o anche i driver se è per quello) siano ancora closed-source. In questo sì, ci vedo malafede, ma soprattutto anche poca lungimiranza.

  4. Avatar eyenix
    eyenix

    Ottimo articolo, la penso esattamente allo stesso modo. Ci sono tanti, tantissimi aspetti negativi e molti sembrano non pensarci affatto e vedo gente esser felice che intel abbia ricevuto l'ingresso di nvidia nel capitale.
    Purtroppo parlare con molti utenti di questi rischi è come parlare di calcio, si schierano a difendere molte pratiche a priori perchè è la loro squadra del cuore ad averle fatte.
    La verità è che ormai il governo americano ha intenzioni di monopolizzare il settore AI e far diventare nvidia il colosso del settore e lo fa aiutando nvidia a tenere chiuso lo stack hardware e software per far diventare la sfida nvidia vs "huawei" o il suo competitor orientale insomma, non frega nulla dei consumatori occidentali ahimè.
    Peccato, davvero. Sono amareggiato da questa cosa.

  5. Avatar Autodelta85
    Autodelta85

    Ma il problema di fondo è un altro: siamo sicuri che sta baracca/pagliacciata della AI vada avanti ancora per molto? Ormai sempre più spesso ci sono segnali che i grandi investitori si sono stufati di buttare nel cesso trilioni di $ e vedere un deficiente appena 40enne che puntualmente ammette che il rientro dei loro investimenti anche per quest'anno….è spostato all'anno prossimo :——–)
    Gli USA non sono la CIna che stampa moneta all'infinito e può sostenere in perdita il 90% dei loro business, presto o tardi dalle parti degli USA se qualcosa non genera "il dovuto" viene staccata la spina.

    Nvidia non pensate che sia "forte"…Nvidia è super esposta perchè appena il castello cadrà anche lei cadrà visto che ormai il business delle GPU è diventato quasi irrilevante ai fini del fatturato/utili aziendali e questo è stato un loro enorme errore

  6. Avatar Raoul Scarazzini

    La bolla AI è (praticamente) già scoppiata, ma è servita comunque ad attestare una quota di mercato – quella delle GPU usate come unità di calcolo e non solo per videogiochi – che prima non esisteva e nella quale c'è una sola azienda che la fa da padrone, con tutte le implicazioni descritte.

    Non so se Huawei sarà la concorrente, ma è grottesco pensare che le componenti ed i chip stessi delle schede NVidia sono costruite in Cina e quindi per quanto si parli di guerre commerciali, dazi e cose simili l'economia è talmente interdipendente da rendere la globalizzazione ineluttabile.

    Cioè hai capito? Ci salverà la globalizzazione. Roba da matti.

  7. Avatar Raoul Scarazzini

    Giusta riflessione, ma come ho scritto sopra è tutto un gioco delle parti, questa guerra commerciale è una farsa che tutti interpretano ben sapendo che uno dipende dagli altri sempre, soprattutto nel contesto AI.

  8. Avatar Alessandro Scarozza
    Alessandro Scarozza

    in cosa trump avrebbe aiutato nvidia nello specifico? mi ricordo solo di tazi e blocchi venso la vendita in cina che al fatturato nvidia non fa di certo bene

  9. Avatar Alessandro Scarozza
    Alessandro Scarozza

    questo commento non ha senso, quasi interamente 🙂

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