
Quasi un anno fa parlavamo della OpenZFS Developer Summit del 2019, dove le novità annunciate furono fondamentalemte tre:
- il cambio del nome da ZFS on Linux (ZoL) a OpenZFS for Linux and FreeBSD per rispecchiare l’integrazione del codice usato per Linux e quello per FreeBSD;
- il rilascio per il 2020 della versione 2.0 (stabile), e le successive con cadenza annuale;
- la versione 3.0 supporterà anche MacOS.
Martedì scorso si è svolto la OpenZFS Developer Summit del 2020 e possiamo dire una cosa da subito: tutti e tre gli annunci sono stati rispettati. Cosa non affatto da poco, se pensiamo anche alle difficoltà che il COVID-19 ha portato a tutti i livelli, grazie alle quali il rinvio delle scadenze prefissate è evento tutt’altro che raro.
Cominciamo col dire che la versione 2.0 sarà disponibile entro la fine di quest’anno: al momento è disponibile la release candidate 3, e la versione finale è attesa in poche settimane. Questa release, come promesso, unifica il codice per Linux e quello per FreeBSD in uno comune, cosa che è più encomiabile di quanto appaia in prima istanza.
Infatti i Kernel Linux e FreeBSD hanno molto in comune, ma anche alcune caratteristiche che li rendono incompatibili: riuscire a scrivere un driver – in particolare per lo storage, parte tanto delicata – che funzioni in maniera affidabile su entrambi i sistemi è un risultato davvero notevole.
Poi abbiamo una conferma della volontà per la versione 3.0 di supportare anche MacOS. Valgono anche qui le considerazioni dell’unificazione del codice usato tra FreeBSD e Linux, con la differenza che per MacOS va creato tutto ex-novo. E il sistema è comunque proprietario.
Infine è stata ribadita la politica della cadenza annuale della major version, pertanto entro la fine del 2021 vedremo OpenZFS 3.0.
Nelle 6 ore di video (che mettiamo qui sotto) si fa il punto della situazione su molti aspetti, tutti interessanti ma anche piuttosto tecnici. Noi, nel frattempo, continuiamo a pensare che la versione 4.0 potrebbe comprendere anche Windows, creando un filesystem open e praticamente universale. Ma non lo sapremo fino al 2022!
Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.
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