OpenZFS annuncia la versione 2.0… e la 3.0!

14

Il 4 e 5 novembre scorsi si è svolta la OpenZFS Developer Summit, l’evento dedicato agli sviluppatori della versione libera di ZFS. E da quanto presentato possiamo annunciare qualche novità.

Innanzitutto un poco di storia.
Il filesystem ZFS è presentato nel 2001 come parte di Solaris da Sun, e fin da subito è considerato uno dei più avanzati (e resilienti). All’uscita nel 2005 di OpenSolaris, versione libera di Solaris, anche la sua implementazione diventa open-source, cosa che permette da lì a poco la nascita di adattamenti per FreeBSD (che lo adotta velocemente come opzione nell’installer), Mac e Linux (col progetto ZFS on Linux).
Quando nel 2010 Oracle acquisisce Sun, cambiano le licenze di Solaris ed OpenSolaris, diventando praticamente closed-source. Alcuni sviluppatori, per continuare lo sviluppo open, creano illumos, un fork di OpenSolaris; il suo codice per ZFS diventa quello di riferimento, la upstream: eventuali nuove o migliori funzionalità, che siano originate da FreeBSD, Linux o Mac, saranno da integrare in illumos per poterle considerare ufficiali.
Nel 2013, per coordinare richieste e direzioni di sviluppo, facendo aumentare la collaborazione tra gli sviluppatori stessi, nasce il progetto OpenZFS, coi relativi Summit.

Come dicevamo, le novità dell’ultimo evento sono particolarmente interessanti.
La prima in assoluto è il cambiamento di progetto upstream: da oggi in poi sarà ZFS on Linux. FreeBSD aveva in autonomia già anticipato questa intenzione l’anno scorso, e a settembre – in una conferenza su BSD – annunciato l’effettiva transizione.
Il cambiamento è dettato dall’attività molto elevata di quel progetto, in contrasto con l’inerzia che sta caratterizzando illumos. Inoltre, implementare alcune funzionalità (come la compressione online con zstd) sembra sarà più facile, permettendone una diffusione più rapida.

La seconda è una diretta conseguenza della prima, e allo stesso tempo un deciso passo avanti: ZFS on Linux cambierà nome, diventando “OpenZFS for Linux and FreeBSD”. Questo cambio di nome renderà ufficiali e palesi due cose:

  1. l’ufficialità di questa implementazione;
  2. essere un’implementazione multi-piattaforma, in contrasto con l’idea di un adattamento particolare di un progetto generico ad una specifica piattaforma.

Con il passaggio di nome avremo anche un (deciso) cambiamento di versione: OpenZFS 2.0. Si salta completamente l’1.0, come anche l’idea di sperimentale suggerita dall’attuale 0.8.2. La versione 2.0 sarà disponibile l’anno prossimo, e sarà stabile.
Facciamo anche notare che due saranno anche le piattaforme ufficialmente supportate.

Infine, l’ultima decisione è cercare di seguire una cadenza annuale per le major version, quelle con novità importanti rispetto alla versione precedente. Con tanto di previsione per la versione 3.0 della sua novità più importante: la compatibilità con MacOS.
Anche qui facciamo notare come per la versione 3, saranno tre le piattaforme ufficiali.

Chissà che questa grande unificazione non porti ad un’integrazione (definitiva) di ZFS nel Kernel Linux. Tanti (anche di voi, lo sappiamo!) trovano btrfs – nato come alternativa a ZFS – una soluzione poco affidabile.
Intanto proviamo a indovinare la possibile strada per OpenZFS 4.0, nel 2022: OpenZFS on Windows!

Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.

14 risposte a “OpenZFS annuncia la versione 2.0… e la 3.0!”

  1. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Chi lo ha detto che btrfs è poco affidabile ? A volte vengono generati voci assurde sui progetti. Utilizzo btrfs sui tutti i miei pc da anni senza problemi e moltissime aziende e grosse infrastrutture come ad esempio Facebook lo utilizzano e mi sembra senza problemi.

  2. Avatar Marco Bonfiglio
    Marco Bonfiglio

    Primo fra tutti Red Hat: non è stato dato il motivo in maniera tanto esplicita, ma l’abbandono è tema piuttosto vecchio, abbandono confermato poi all’uscita di RHEL 7.4 e ancor più 8. Oracle e (soprattutto) SuSE sono (ancora) di segno opposto, ma basta Red Hat per considerare questo comportamento un indirizzamento forte.
    Potrebbe essere solo una manovra commerciale per promuovere il suo Stratis, tanto che nemmeno ZFS è stato mai contemplato finora. Ma btrfs era già presente…

  3. Avatar Ivan Guerreschi
    Ivan Guerreschi

    Io non ho nulla contro btrfs, ma la comodità di ZFS per me non è paragonabile ad altro, in un solo comando partiziona, formata e monta uno o più dischi dimenticandomi di editare fstab, oltre alle sue mille caratteristiche

  4. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Loro lo hanno abbandonato in quanto stanno lavorando su un loro file system e poi non è che Red Hat è la bibbia eh! Tuttavia molte aziende utilizzano Btrfs e non credo lo farebbero se fosse poco affidabile, non credi ? O pensi che Facebook, SUSE, Synology ecc. sono dei pazzi e mettono a rischio i loro dati, non credo proprio. Io credo invece che Linux ha la fortuna che è anche una sfortuna di avere una grande frammentazione e ci ritroviamo nel 2019 a vedere quasi tutte le distribuzioni ad utilizzare ancora Ext4 con tutti i suoi limiti strutturali, solo perché qualcuno pensa di fare meglio degli altri, da qui la frammentazione nei file system con una realtà disarmante che ancora quasi tutte utilizzano ancora Ext4. Btrfs è molto simile a ZFS o a quello che sta sviluppando Red Hat, offrono bene o male le stesse cose. Mentre per anni maledivo gli aggiornamenti di Ubuntu che a volte (per fortuna raramente) rompevano il sistema, senza possibilità di recupero, ho apprezzato il lavoro di openSUSE con Btrfs che mi permette di eseguire in ufficio una rolling release senza alcun problema e se qualcosa andasse male, il sistema in pochi minuti è ripristinato. Purtroppo questa frammentazione non fa bene a Linux, abbiamo da anni gli strumenti, ma attendiamo sempre che arrivi qualcosa di meglio, perdendo tempo…

  5. Avatar Ivan Guerreschi
    Ivan Guerreschi

    Stratis è decisamente da approfondire

  6. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Non si capisce perché bisogna smettere di citare Facebook che per inciso non è l’unica azienda a utilizzare Btrfs, mentre va bene citare Red Hat ! Suse è su centinaia di data center e grano tutti su Btrfs. Non sto dicendo che sia la soluzione migliore, ma al momento è l’unica proposta di default, in quanto Ubuntu viene spedito ancora con ext4 e ZFS è solo un’opzione sperimentale. Tra l’altro io mi riferivo più ai sistemi desktop che non al mondo entreprise che è un mondo a parte.Ho solo fatto l’esempio di aziende che utilizzano Btrfs, per smentire l’affermazione che è inaffidabile, ma a me interessa a livello desktop.

  7. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Perdonami, non ho citato solo facebook, SUSE non va bene ? Non sono vendor ? Ho citato facebook come azienda che utilizza btrfs e che contribuisce allo sviluppo. Tutto qui. Oppure vendor è solo Red Hat ?

  8. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Avere opinioni diverse è normale e non ripeterò ciò che ho già ampiamente spiegato, per cui per te Btrfs non è affidabile malgrado sia utilizzato da gradi sprovvedute aziende oltre che utilizzato da SUSE per impostazione predefinita, per me non è affidabile ZFS, ma non perché lo dico io, ma perché lo dice Ubuntu “sperimentale”. Ognuno si farà la propria opinione. Un saluto.

  9. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Scusa ma mi sa che noi non ci siamo capiti fin dall’inizio, per cui vorrei essere chiaro su una cosa, primo non sto dicendo che btrfs è il miglior file system, secondo non ho mai parlato dell’ambito enterprise che personalmente non mi interessa, mi sono solo permesso di obiettare a quel “non è affidabile” sostenendo che btrfs è utilizzato anche in ambito enterprise, lo utilizza SUSE e alcune grandi aziende, se non fosse affidabile, dubito fortemente che sarebbe adottato. Detto questo, io parlavo in ambito desktop, dove tutte le distribuzioni Gnu/linux oggi utilizzano ancora ext4, quello di Ubuntu con ZFS è ancora sperimentale e non si sa nemmeno se sarà adottato come file system di default in Ubuntu, al momento non esistono automatismi di alcun tipo per istantanee e quant’altro, se un utente medio volesse questo dovrebbe utilizzare openSUSE con btrfs. Tutto qui, io non contesto le scelte di Red Hat, è un’azienda e fa le sue valutazioni, come SUSE e Ubuntu fanno le loro…non è questo il punto. Io parlo dell’utente medio che installa oggi Ubuntu e se un aggiornamento andasse storto, non ha strumenti di ripristino, a meno che non si faccia lui manualmente continuamente back up di sistema, cosa che l’utente medio non fa. Ovviamente Btrfs non risolve tutti i problemi, perché sappiamo che ci sono casi in cui anche le istantanee non possono essere di aiuto, ma dio santo…in Tumbleweed in due anni di utilizzo ho utilizzato le istantanee 3 volte, una a causa di uno strano blocco durante l’aggiornamento, uno per una mia cazzata e uno perché un aggiornamento di mesa aveva una bug di rendering, ho sempre ripristinato il sistema in 2 minuti. Mi chiedo perché un sistema simile non possa adottarlo Ubuntu e se non vuole utilizzare Btrfs utilizzi quello che vuole, ma al momento stanno usando ancora ext4, che non permette nulla di tutto questo.
    EDIT. …dimenticavo una cosa importante, quando nel mio primo post mi riferivo all’eccessiva frammentazione, mi riferivo al fatto che in Gnu/Linux sappiamo tutti come funziona lo sviluppo, sopratutto su software complessi, più distribuzioni utilizzano una determinata tecnologia, più questa avrà bug report, più sviluppatori aiuteranno lo sviluppo ecc., per cui l’eccessiva frammentazione anche nei file system a portato Gnu/Linux distribuzioni a un immobilismo (in questo caso), non usare quel file system perché ha quel problema, non utilizzare quell’altro perché ha quest’altro difetto e alla fine siamo fermi ad un file system stabilissimo ma ormai sorpassato.. Pensa se nessuna distribuzione avesse adottato Gnome Shell o Plasma 5 appena uscirono, perché avevano problemi, oggi non avremmo una buona Gnome Shell e un buon Plasma 5. Non ho mai capito questa timidezza delle distribuzioni sui file system, non è detto che ad esempio openSUSE utilizzerà in eterno Btrfs, ma almeno loro hanno dato un’alternativa valida, che se fosse stata seguita da altri, forse non avrebbe più i limiti che ancora oggi ha sui RAID (che in ambito desktop è raramente usato) Se poi un giorno le cose cambieranno forse anche openSUSE cambierà. Sarei più felice vedere una convergenza sulle nuove tecnologie.

  10. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Nel software open source funziona così, lo stesso kernel Linux riceve regolarmente patch da aziende come ad esempio google, perché così funziona l’open source, usi un software e se trovi un errore fai una patch che sarà unita upstream, non c’è nulla di insolito in questo. Inoltre ripeto per la centesima volta io mi riferisco al mondo desktop non enterprise, ho fatto l’esempio delle aziende solo per ribadirne l’affidabilità. Io non ho intensione di farti cambiare idea e la mia non è una battaglia, non ho mai detto che Btrfs è il miglior file system, non ho mai detto che tutti dovrebbero adottare Btrfs, ma se guardo al mondo desktop, che è quello che a me interessa, vedo centinaia di distribuzioni utilizzare ancora ext4, basta accedere a un forum di supporto, per trovare utenti che chiedono come annullare una modifica o recuperare il proprio sistema e al momento non c’è soluzione, a meno che si esegua una distribuzione come openSUSE o non sia abbiano conoscenze molto tecniche, ma per l’utente medio è così.

  11. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Comprano piani di supporto da vendor tipo Red Hat

    …e SUSE.
    Ho chiesto sulle mail list di Btrfs e il pieno supporto stabile a RAID 5 e 6 dovrebbe arrivare tra non molto.

  12. Avatar Emanuele Cavallaro
    Emanuele Cavallaro

    È imbarazzante sentire ancora la tua ignoranza su Btrfs. È imbarazzante ancora vederti citare RedHat come Btrfs abbandonato o rotto by design.
    Ancora aspetto le tue argomentazioni sul rotto by design, visto che anche quelli di RedHat hanno dovuto modificare il loro documento su stratis e sul perché non btrfs.
    È imbarazzante vederti scrivere tutti i pro su un prodotto (sei pagato da RedHat?) e denigrare ciò che non ti piace.
    Quindi lavori anche su SUSE visto che lo definisci “zombie” e senza contratti… Ti farei leggere le ultime statistiche pubblicate da un dipendente SUSE, ma non perdo nemmeno tempo quando siete così saccenti e arroganti su un argomento.

  13. Avatar Emanuele Cavallaro
    Emanuele Cavallaro

    RedHat non ha mai lavorato seriamente su Btrfs (parole di un ex dev RedHat, adesso lavora su Facebook, su Btrfs), quindi il suo abbandono è irrilevante per lo sviluppo di btrfs.
    Basta fare una ricerca e si trova tutto.

  14. Avatar Emanuele Cavallaro
    Emanuele Cavallaro

    Non credo di violare nulla, non è un forum e non sto chiedendo supporto, ma commentando una notizia.
    Detto questo, io non ho mai detto o criticato ZFS, non lo uso e non lo conosco bene, non commento cose che non uso o che non ne seguo lo sviluppo, come fanno altri…
    Critico il tuo FUD verso Btrfs. È evidente che non ne segui lo sviluppo.
    Ti cito una risposta riguardo al rotto by design, magari se vuoi argomentare rispondi al post, se vuoi ti do il link su reddit, è il manutentore di Btrfs ad oggi.

    4 months ago
    No amount of money or additional manpower can make up for bad design.

    kdave_
    3 points
    Talking about the bad design, can you please point to something concrete? This is said a lot in comments but I’d really like to know what exactly is meant. The only thing I know about is the report from E. Shishkin, that’s been found to be an implementation bug not a design flaw.

    Btrfs was a classic case of starting coding before the design was finalised …

    That’s not true. The design had been on paper before any code was written, published as https://citeseerx.ist.psu.edu/viewdoc/summary?doi=10.1.1.161.6863 “B-trees, Shadowing, and Clones” by Ohad Rodeh.

    What is being fixed, like in any complex piece of software, are coding errors and logic bugs.

    Come vedi su SUSE non supportano Btrfs solo sulla radice per gli snapshot, ma man mano che correggono bug, test, implementano nuove funzionalità sui loro casi d’uso, come l’autenticazione del filesystem al mount, non ancora atterrato e etc…

    Enterprise Readiness
    Introducing a new filesystem requires some careful consideration, development, and testing — and you need to start small and build up your features and use cases. The table in our release notes shows quite nicely, how we started with Copy-on-write and Snapshots six years back, added Out-of-band Deduplication in 2012, simple RAID functionality back in 2014, Compression in 2015, and ended up supporting the eagerly anticipated Send-Receive-functionality just last year (2016).

    And against the demand of some partners, we are still refusing to support “Automatic Defragmentation”, “In-band Deduplication” and higher RAID levels, because the quality of these options is not where it ought to be. Let’s see, what we can do for you in SUSE Linux Enterprise 15 next year, 2018, …

    Rispetto a SUSE (immagino che lavori su SUSE per commentare il suo stato finanziario e dei clienti che hanno…) zombie…

    Ah .. allow me to humour you and your Red Hat shilling with some
    sources of my own

    https://www.suse.com/c/butter-bei-die-fische/ <- SUSE's corporate
    statement on Red Hats decision to abandon btrfs, a filesystem they
    were never working on anyway

    https://www.attachmate.com/company/news/press/2014/micro-focus-international-completes-merger-with-the-attachmate-group.html
    <- Micro Focus acquiring the whole Attachmate Group (including
    Attachmate, Borland, Micro Focus, NetIQ, Novell and SUSE. for $1.4
    billion)

    4 years later..
    https://www.suse.com/c/news/suse-partners-with-growth-investor-eqt-to-continue-momentum-strategy-execution-and-product-expansion/
    https://www.eqtpartners.com/news/Press-Releases/2018/eqt-to-acquire-leading-open-source-software-provider-suse/
    SUSE (alone, not with the Attachmate Group) is soon to be acquired by
    EQT for $2.35billion. No matter how you cut it, that's a pretty
    astronomical business value increase in 4 short years..4 short year
    with btrfs being the default filesystem in all SUSE products I might
    add 😉

    More context:
    https://www.suse.com/c/news/suse-builds-momentum-with-innovative-open-source-offerings-revenue-growth-and-commitment-to-enterprise-customers/

    Hope this helps..

    Ci sono casi d’uso di sistemisti, aziende che preferisco Btrfs per il supporto sul kernel Linux, per la flessibilità, tutti casi d’uso che trovi su blog, mailinglist, IRC freenode btrfs, se uno è curioso, con il tempo e pazienza può facilmente informasi.
    post Gennaio 2020:

    Five Years of Btrfs
    In 2015, I decided to use the Btrfs file system to store all my data. Its flexibility turned out to be more valuable than I expected.

    ZFS vs. Btrfs: The Choice Comes Down to Strategy
    Like so many others, once I decided I had enough data that warranted a proper data storage solution I had a decision to make: ZFS or Btrfs? Both are mature, modern file system with features that keep data safe (e.g., copy on write, bit rot protection, RAID-like data profiles, etc.). One can find endless online debates regarding which is better, but I think the one single thing to consider before getting too deep in the feature details is this: will you change your disks or data profile much? If the answer is “yes,” or “I don’t know,” then this article is for you.

    Poi il caso d’uso Btrfs perché non deve essere considerato? È importante, anche grazie a loro e i suoi casi d’uso che Btrfs riceve stabilizzazione con patch, molte delle patch iniziano che hanno riscontrato il bug sui loro server…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *