
Poco meno di due mesi fa abbiamo raccontato l’ultima puntata della lenta agonia che sta attraversando il progetto X11, dovuta principalmente all’ascesa che il progetto concorrente, Wayland, sta vivendo ormai da un lustro. Nessuno si è stupito della problematica – ossia la scelta di rimuovere i pacchetti X11 da GNOME – e la ragione è semplice: tutte le distribuzioni Linux stanno indistintamente migrando verso il nuovo sistema, il quale è unanimemente considerato più moderno ed efficiente.
O meglio, quasi unanimemente.
Lo scorso 6 giugno, uno sviluppatore di nome Enrico Weigelt ha presentato al mondo XLibre, un fork del progetto X11 che ne vorrebbe raccogliere l’eredità e che nasce tra estreme polemiche derivanti, a detta del suo autore, dalla censura perpetrata ai suoi danni da Red Hat.
La scelta dello sviluppatore – che da quanto ha scritto non avrebbe voluto creare il fork – segue l’aver visto chiudere in un colpo solo più di 205 Merge Request sul repository GitLab di X11 (https://gitlab.freedesktop.org/xorg/xserver), conseguenza del ban dalla piattaforma di contribuzione effettuato, a suo dire, dai dipendenti Red Hat.
Prima però di gridare allo scandalo ed al complotto, è bene notare alcuni dettagli di questa vicenda, perché aiutano a dare un contesto più chiaro al tutto:
- Sulla scelta del ban: questo è deciso dal Code of Conduct (CoC), e non dipende dal lavoro fatto dallo sviluppatore, quanto dal suo comportamento giudicato inadatto non solo da Red Hat, ma da tutti i membri che fanno parte del CoC, che appartengono a svariate altre aziende e/o privati.
- Sulle posizioni assunte dallo sviluppatore: definire controverse alcune delle affermazioni scritte da Weigelt sarebbe estremamente riduttivo. Senza concentrarsi su questo punto, come riporta l’articolo di Linuxiac da cui ho preso spunto per questa notizia, in passato lo stesso Torvalds era dovuto intervenire a sedare un assurdo thread complottistico e no-vax scatenato proprio da Weigelt sulla mailing list del Kernel.
- Sull’ostinazione nel voler evolvere X11: non è questione di nostalgia, ma di progresso e di futuro, che ha un nome ed uno soltanto, ossia Wayland. Tutto il resto è negazione della realtà.
La somma di tutte queste riflessioni è culminata nella cancellazione dell’account e di tutte le Merge Request effettuate da Weigelt, che vale la pena di osservare ed analizzare, perché la controversa posizione dello sviluppatore si riflette anche qui. Duecento sono un numero molto alto, e farebbe pensare al primo contributore di X11, ma la realtà è leggermente diversa, poiché i contributi di Weigelt sono iniziati solo nel febbraio 2024.
Basta dare un’occhiata a questo lunghissimo thread di Reddit a proposito della questione per avere un’idea di quanto la controversia sia accesa.
Croce e delizia dell’open-source, lo abbiamo detto molte volte.
Ciascuno è libero di trarre le proprie conclusioni da questo progetto e dagli attori coinvolti, ma la realtà dei fatti è che questa vicenda rientra molto più nella categoria “croce”.
Volendosi infine concentrare sull’analisi di XLibre e sul suo futuro, certamente viene difficile pensare come possa un singolo sviluppatore, in autonomia, trovare il modo per far avanzare un progetto che l’intero progetto X.Org sta facendo enorme fatica a tenere in piedi.
È tutto da scoprire, ma a quanto pare la prima release dovrebbe uscire a breve, con molte funzionalità aggiuntive.
Staremo a vedere.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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