Le distribuzioni Linux minori hanno un problema?

Lo abbiamo solamente accennato nel corso dell’articolo sulla presentazione di RHEL8, e magari per questo la notizia è passata inosservata: Scientific Linux ha chiuso i battenti.

Come infatti ha scritto James Amundson, capo della sezione tecnologica de Fermilab, nel messaggio inviato alla lista del progetto SCIENTIFIC-LINUX-ANNOUNCE@LISTSERV.FNAL.GOV:

… we will deploy CentOS 8 in our scientific computing environments rather than develop Scientific Linux 8.

… Installeremo CentOS 8 nei nostri ambienti computazionali scientifici piuttosto che sviluppare Scientific Linux 8

Quindi i piani futuri per la distribuzione non prevedono lavoro sulla versione 8. Le motivazioni paiono decisamente sensate: spendere effort su una versione custom a fronte dell’esistenza di una versione open manutenuta da una community (CentOS) che vive in seno a Red Hat stessa (ricordate come avendo assunto tutti gli sviluppatori CentOS di fatto Red Hat l’ha acquisita?) è uno spreco di risorse.

Rimane però un’evidenza, Scientific Linux non esisterà più. E questa notizia fa il paio con l’annuncio della chiusura di Antegros Linux, avvenuto via blog post lo scorso 21 maggio. Le motivazioni sono, diciamo così, le solite: mancanza di tempo da parte degli sviluppatori. Non potendo dare continuità al progetto l’esito è quindi quello della chiusura.

Quindi, facendo la conta tra queste due notizie e quanto raccontavamo in merito a Mint poco tempo fa, la conclusione è che per queste distribuzioni Linux “minori” (mi si passi il termine) la vita è dura.

Se CentOS è già di suo una costola di Red Hat, a che pro creare e manutenere (con tutto l’enorme effort richiesto) Scientific Linux? Se Ubuntu è già una costola di Debian, a che pro manutenere Mint? Se ArchLinux è già una costola di… No, aspetta, nel caso di ArchLinux non siamo di fronte a un prodotto derivato, ma il discorso non cambia: a che pro creare un sotto-progetto community-driven da un progetto community-driven?

Insomma, è verosimile prevedere l’estinzione di queste distribuzioni? Magari no, ma questa serie di warning signs potrebbe tornare utile a quanti vogliono dedicare il loro tempo ad una distribuzione Linux: l’idea di concentrare i propri sforzi in qualcosa di esistente, senza inventare necessariamente qualcosa di nuovo, che modifichi alcuni dettagli e non la sostanza, potrebbe non essere così insensata.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

29 risposte a “Le distribuzioni Linux minori hanno un problema?”

  1. Avatar pasquale miele
    pasquale miele

    Pienamente d’accordo, dedicare tempo e risorse allo sviluppo di una distro derivata o “Forkata” potrebbe avere poco senso in previsioni future. Diverso invece voler mettere a punto una distro cucita su misura per la propria azienda… in questo caso sarebbe un progetto più sensato e circoscritto, richiederebbe meno risorse e tempo con l’obiettivo di creare semplicemente un asset di lavoro perfetto per le proprie macchine e il personale della propria azienda. Potrebbe essere un idea…

  2. Avatar Andrea900
    Andrea900

    È un ragionamento sacrosanto: inutile reinventare la ruota per due sciocchezze grafiche e/o qualche pacchetto installato di default in più (o in meno).

  3. Avatar Christ Smoker
    Christ Smoker

    Pienamente d’accordo…..le distribuzioni minori di linux (parlo in generale di tutte le distribuzioni minori) soffrono di alcuni problemi riguardo la soddisfazione delle dipendenze di svariati pacchetti, e non solo. Le distribuzioni minori sono sempre quelle meno aggiornate e godono solo del 50 % della soddisfazione delle dipendenze. Le distribuzioni linux che soffrono di piú di questo problema, sono le distribuzioni per pentesting. Le uniche distribuzione per il pentesting che non soffre di questo problema sono, ParrotOS e BlackBuntu. In quanto usano repository ufficiali di debian. Effettivamente e inutile rifare un sistema operativo basato su altri che funziona male, solo per avere qualche pacchetto software in piú.

  4. Avatar MasterBlatter
    MasterBlatter

    Sostengo da tempo se quegli stessi sviluppatori invece di generare centinaia di distro minori avessero unito gli sforzi alle comunity delle major, anche tramite spin, adesso Linux sarebbe mille volte più stabile e evoluto.

  5. Avatar cip93
    cip93

    Per usi domestici e semi-professionali, Linux non serve ad un c***o, mancando alcune delle alternative o porting fondamentali, lato distro una grande varietà crea solo confusione, meglio un progetto unico e univoco. lato gaming Steam ci ha messo una “pezza” se no staremmo a giocare ancora a tux Linux.
    adios

  6. Avatar mark_1
    mark_1

    Quale sarebbe l’uso domestico o semi professionale?

    Io sul notebook dei miei ho installato Arch + KDE: mia mamma lo usa semplicemente per Facebook/instagram/YouTube e per scaricarci le foto con lo smartphone. Quindi le basta Firefox/Chrome ed un cavo usb.

    Mio papà invece usa abbastanza agilmente wps office per tutti i suoi documenti. Mai un problema.

    Io addirittura uso Arch sul PC del lavoro, essendo un sistemista avere una base Linux è micidiale!
    La mattina arrivo, prendo il caffè ed aggiorno Arch sul mio P, la sera, torno a casa, mi collego in ssh (uso un servizio ddns così li posso raggiungere da casa mia) al PC dei miei e glielo aggiorno… Poi se non lo usa nessuno glielo riavvio pure, o glielo spengo.

  7. Avatar cip93
    cip93

    Uso domestico, Collego uno smartphone, Scheda interna non scrivibile scheda esterna lenta, Collego Windows 7 (Os di 10 anni fa contro 18.10) tutto funziona.

    Uso Professionale: Ho bisogno di Adobe Premiere, non c’è, bene. Riavvio con Windows c’è, es. lavoro con il plotter (stampante da taglio) Linux non ha i driver compro un’altro plotter di 2000€ compatibile con Linux?

    e molti altri esempi e problemi di cui non mi voglio neanche dilungare, Linux serve solo all’amico che si fa figo guarda ho Linux, e all’hacker che entra nel database della nasa

  8. Avatar floriano
    floriano

    Attualmente fare una nuova distribuzione ha senso se si crea una nuova interfaccia grafica molto complessa oppure se ci sono modifiche grandi nella pacchettizzazione e nella struttura delle directory.
    Per tutto il resto bastano dei repository personalizzati .

  9. Avatar Davide
    Davide

    Io utilizzavo openmamba ma il progetto ha uno stadio di sviluppo discontinuo, poi ero approdato a sabayon, una distro che inizialmente faceva emergere grande personalità e tanto made in italy, ma anche quest’ultima sembra abbandonata a sé stessa. Ora la tengo in una partizione del mio PC e controllo di tanto in tanto i progressi, per il resto utilizzo Windows 10 che bene o male sta migliorando molto.

  10. Avatar cip93
    cip93

    Quindi quello che ho lo butto chi se ne frega
    questo si che è un ragionamento che fila, manco il mio cellulare mi riconosce lo butto,
    come chi aveva le doppie schede grafiche.
    sono più di 10 anni che uso Linux ancora il client di stampa è lo stesso di 5, 10 anni fa è così scarno e rid!colo totalmente fuori contesto nel 2019 che non è cambiato una virgola e posso continuare con tutto il resto, 300 distro che sono tutte simili, non c’è nessuna evoluzione solo mantenimento.

    l’ecosistema è ripetitivo incompleto, saturo mancano le applicazioni e le alternative. ti sei mai chiesto perché Windows ed Android funzionano alla grande, facile hanno un ecosistema completo e non manca nulla.

  11. Avatar cip93
    cip93

    Come disse Mark Schutterwoth il bug numero 1 di Ubuntu è il fatto di non essere diffuso, se il supporto è limitato non pretendere che le persone lo usino, bisogna avere l’umiltà di capire di aver sbagliato, e dopo aver buttato al vento anni e anni di lavoro, infatti ecco il risultato, dice “non esiste di fatto il desktop perfetto per tutti ed è questo che ha contribuito alla non crescita”
    se lo dice lui … poi tutto il resto è utopico di nicchia utilizzare qualcosa di incompleto nella società di oggi.

    h//uploads.disquscdn.com/images/d6e4d367dd74a97b785b43e6bf896c69c0a2846931ae186821a77a541bdf5494.jpg

  12. Avatar golden
    golden

    Provo a dire la mia in soldoni.

    La forza di GNU+Linux (e del FLOSS in genere) è il fatto che i progetti sono forgiati da un processo di “selezione naturale”.
    Innanzitutto, in senso positivo: tutti hanno la possibilità teorica di sperimentare, fare fork, provare ad assecondare i gusti e le necessità più minoritarie ed esotiche.
    Epperò, alla fine, sopravvivono solo i progetti che per qualità del codice, metodo organizzativo, comunità, specificità, o chissà cos’altro, riescono ad emergere rispetto agli altri.

    E quindi, se d’un lato l’estinzione è un processo fisiologico, dall’altro ciò è solo un aspetto di un meccanismo virtuoso, che prevede anche la sperimentazione, tentativi, complessità.
    Secondo me vanno tenuti insieme entrambi gli aspetti: né condannare il sorgere di progetti – dal nostro soggettivo punto di vista – “inutili”, né deprimersi per l’estinzione di altri.

  13. Avatar golden
    golden

    Uso Linux come OS unico (per usi “domestici”) da più di 10 anni.
    E non sono un tecnico, non sono un programmatore, non gestisco server, sono un curioso ma non sono uno “smanettone” (al più personalizzo il desktop, e stop).

    Se GNU+Linux diventerà mainstream saremo tutti felici, ma non ha bisogno di diventarlo per continuare a esistere a crescere e ad essere utile a milioni di persone come me.

  14. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    E’ un po riduttivo, non credi ? Non credi che si possa lavorare con il proprio pc senza essere un grafico professionista o un produttore di filmati…credi che questi siano gli unici lavori ? Sono solo un piccola minoranza, poi c’è una grande popolazione che “usa” Photoshop craccato, senza neanche saperlo usare. personalmente lavoro con il pc e sul mio pc c’è openSUSE non Windows e lavoro benissimo e a dirla tutta non ho nemmeno un dual boot con Windows perché Windows non mi serve.

  15. Avatar cip93
    cip93

    No perché uso Linux da 10 anni, e problemi ne ho trovati a centinaia, anche piccoli problemi che ti fermano lavorativamente, problemi che in Windows non ci sono, parliamo di una cosa banale, es. salvi un documento con libreoffice in doc ect e Word non lo codifica un piccolo problema che in una istituzione oppure per un singolo che ha perso ore e ore diventa un grosso problema, e potrei dilungarmi su molte altre cose….. poi ovviamente ci sono altri utilizzi, c’è chi va bene, ma per esperienza diretta ci sono troppe cose che non vanno.

  16. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Capisco, ma la tua esperienza non è l’esperienza di tutti, io lavoro molto con libreoffice e non ho alcun problema, chiedo sempre di mandarmi documenti in formati aperti, quando questo non succede li rimando al mittente. Il problema è sempre lo stesso, dare per assodato che lo standard è quello di Microsoft, è una questione culturale, di abitudine ma che deve essere cambiata se non vogliamo che per un documento si deve utilizzare e dipendere per forza da prodotti Microsoft. Molte amministrazioni oggi utilizzano Linux, sopratutto all’estero e non mi risulta che il mondo si sia fermato. Quando in azienda utilizzavamo Windows i problemi erano molti di più di ora che utilizziamo Gnu/Linux e la scelta di passare a Linux fu dettata anche da tante problematiche.Tuttavia so benissimo che in alcuni casi è necessario avere Windows…..ma sostenere che Gnu/Linux non si può usare in ambito lavorativo è assurdo, dato che molte grandi aziende come la stessa Google utilizza sui suoi terminali Gnu/linux e non mi riferisco alla parte server di Google.

  17. Avatar cip93
    cip93

    io i problemi li ho avuti, quindi ci sono, non perché non li abbia avuti tu non vuol dire che non ci siano, anche la tua non è l’esperienza di tutti, che poi non stiamo parlando parlando neanche di Microsoft, Tizio OS, Zio OS ma del concetto di soddisfare gli standard di compatibilità. come ben sai la l’economia, i trend, la moda e nel resto del mondo comandano le maggioranze, se Windows o “Altro mega OS” detiene la maggioranza di utilizzo diventa uno standard, quindi il tuo ragionamento è molto contestabile.
    A me dispiace che linux (desktop) detiene solo 2 o 3% ma quello che ancora non capite che stiamo parlando di un mondo parallelo, dove nella realtà si usa Windows, (90%) se a te va bene ok, se le persone potessero cancellare le distro Linux non ci penserebbero 2 volte perché non ne conosco nulla, non sanno come si installa, e non gli frega propio nulla. Saluti https://uploads.disquscdn.com/images/132f00e2bcbe187aa601d65733e8a0456051ec535e7c21854d472778c7583f25.jpg

  18. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Ovvio…la differenza è che io non do per assodato che chiunque può lavorare con Gnu/Linux, a differenza di te che nel primo messaggio da come hai scritto sembravi assolutista ! “””Per usi domestici e semi-professionali, Linux non serve ad un c***o””””. Per quanto riguarda la diffusione, personalmente me ne sono fatto da tempo una ragione e trovo bizzarro che parla di fallimento Linux su desktop, non fosse altro che il 99% del mercato offre solo soluzioni con Windows che è preinstallato su tutti i dispositivi. L’utente medio, quello che non smanetta, giustamente si chiede perché cambiare, magari rischiando di perdere la garanzia. Questo di fondo è il motivo per il quale Linux su desktop non ha mercato, d’altra parte abbiamo visto come quando Linux viene spedito sui dispositivi, come succede nel mobile con Android, è Windows ad avere quote risibili !

  19. Avatar cip93
    cip93

    lo so benissimo che Android e Server Linux primeggia, ma io sto parlando di desktop, dal momento che io ti porto dei dati certi e dei concetti concreti, questo discorso non va a parare da nessuna parte, dal momento che mi parli di usi comuni ristretti o personali. Quel restante 95% se potesse brucerebbe gli uffici degli sviluppatori o chiuderebbe tutte le comunity senza un motivo valido, perché non sanno cosa sia, Perché ci sono altri standard come Windows nessuno ne sentirà la mancanza (desktop). Invece server, mobile, piccoli elettrodomestici, stampati ect
    è un’altro discorso.

  20. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    …io ne sentirei la mancanza e a me basta questo. Nessuno ti obbliga a usare Linux, usa Windows e vivi felice e lascia vivere felici anche coloro che non vogliono Windows e preferiscono Linux. W la libertà !

  21. Avatar cip93
    cip93

    ok ne sentirai la mancanza come qualche altro, non ti sto costringendo e non uso Windows, sto solo dicendo un dato di fatto con dati alla mano.

  22. Avatar Loris
    Loris

    “non esiste di fatto il desktop perfetto per tutti ed è questo che ha contribuito alla non crescita”, presa in questo modo la frase non si capisce se il problema è il sistema operativo oppure la sua utenza.

    In quanto il “desktop perfetto” è anche questione di gusti, visto che estremizzando questo concetto si punta ad annichilire non soltanto le distribuzioni (in cui ci trovo tanta arroganza pretendere che delle persone lavori in progetti a cui non hanno interesse, ogni tanto tali affermazioni mi fanno pensare che si ha una bassa considerazione a chi fa questo genere di progetti, sarebbe come pretendere a due gruppi che si occupano di editor di testo di fondersi perché non sono considerati all’altezza di un terzo. :/ Quando potrebbero passare benissimo il tempo a far altro.) ma anche linux stesso, visto che con tale ragionamento non sarebbe proprio nato.

    PS: Io per un problema di scheda video ho dovuto passare da windows a linux. Visto che con il sistema operativo della microsoft lo schermo mi si bloccava almeno una volta al giorno, oltre ad avere delle cartelle che non si potevano deletare nel desktop. XD

  23. Avatar cip93
    cip93

    mi dispiace ma non la penso così, l’ha detto il fondatore di Ubuntu, non pinko pallino, per fare un affermazione del genere vuol dire che c’è stato un pensiero maturato nel tempo nel panorama delle soluzioni desktop, si protrebbe aprire anche un dibattito ma non è di mio interesse visto la visione univoca della discussione.

  24. Avatar Loris
    Loris

    Il fatto che l’abbia detto il fondatore di Ubunti lascia il tempo che trova, a casa mia fin quando non si portano i dati tutti sono pinko pallino, ma poi non ho posto la questione a livello tecnico, ma morale: Chi siamo noi per dire a quello che sostanzialmente è un volontario di mettersi a lavorare a un progetto x invece che al suo progetto y, perché di y’s ne abbiamo fin sopra la gola?

    PS: Il problema che hai descritto riguardo al .doc, per esempio è un problema di LibreOffice, non di Word. Oppure si vuole guardare come un problema del sistema operativo il fatto che non ci sia Word su Linux? (Sempre se in realtà non sia un problema di Word, ora non so come funzioni l’estensione .doc, ma visto che è di Microsoft…) E allo stesso tempo, chi dovremmo schiavizzare per lavorare sul .doc, magari togliendolo a un progetto suo personale che riteniamo inutile.

  25. Avatar cip93
    cip93

    guarda i dati te li ho portati siamo al 3% contro Windows al 90% quindi è un flop, mi secca parlare con persone dure di testa per me linux desktop è una m*rda. non mi voglio dilungare. Saluti

  26. Avatar Loris
    Loris

    Una questione è affermare che la presenza di varie distribuzioni, di varie versioni di software (presente pure su windows) porti un problema al “Mondo Linux” un’altra questione è portare un dato, si reale, che linux desktop è fra i sistemi operativi meno usati (Fra quelli principali.)

    La correlazione è tutta da dimostrare, visto che la mancanza di questa frammentazione potrebbe anche cacciare la comunità rimanente per andarsene su un altro sistema operativo, e di Linux possiamo dichiararne la morte. (Tanto per dire una delle tante ipotesi possibili.)
    Oltre a questo sembra dipingere un mondo dove windows/mac non abbiano fatto niente per promuoversi, portando a far pensare che seguendo il loro modello si debba ottenere la stessa percentuale di utenza.

    Correlazione che anche se fosse vera, non vedo in che modo devi schiavizzarmi (sono un programmatore D:) per farmi lavorare per sviluppare software di cui non ho interesse. Perché il discorso è questo, si chiede a dei volontari di diventare dei dipendenti non pagati per dei progetti scelti… da una momentanea maggioranza? O da chi fornisce una delle poche distribuzioni elette? Insomma, si parla di un “problema” che invece è una caratteristica, di cui non se ne può fare niente, di cui non si deve far niente. (Il massimo che un utente che si lamenta di questa questione può fare è mettersi a lavorare nel software che intende migliorare. Al massimo un manifesto del tipo: non lavorate per openxyz ma venite a lavorare al mio librexyz per combattere microsoftxyz!)

    Prima di rispondermi leggi bene quanto ti ho scritto, perché dal commento precedente mi pare che hai completamente frainteso il mio discorso. Non si tratta di testa dura, si parla del fatto che mi rispondi parlando d’altro.

  27. Avatar Loris
    Loris

    Sono una testa dura, ma ho un certo amore per la razionalità.
    Non puoi sapere se senza un’eventuale frammentazione quel 3% non si riduca in un 1% e nello stesso modo se dobbiamo parlare di tattiche, quella vincente riguarda il pre-installare il proprio sistema operativo su tutti i computer messi in commercio.
    Su, chi inizia a sganciare?

    Questo perché non si può considerare Windows un sistema neutro che non ha colpe o meriti, ha anche i suoi meriti e il successo di Linux non è per forza una colpa di Linux ma potrebbe benissimo essere un merito di Windows.
    Ma come ho detto, chi vuoi schiavizzare per avere la tua visione di sistema operativo? Perché mi pare che da questo problema non lo vuoi proprio affrontare, anzi lo ignori completamente.

  28. Avatar Loris
    Loris

    (Lo ignori mettendomi pure in bocca cose che non ho detto, ma pare che te affronti le teste dure inventandoti le posizioni dei tuoi interlocutori. :/)

  29. Avatar cip93
    cip93

    Quindi quel 3% istallano una distro linux per giocare?! Questo già mi fa capire che sei un neofita non solo del mondo linux ma dell’utilizzo di un PC, chi gioca usa esclusivamente Windows che supporta i giochi nativamente, ci sono i driver ottimizzati e tutto, per Linux non c’è nulla, c’è Steam che usa Wine per emulare i giochi.

    io non metto in bocca nulla tranne i dati alla mano (i tuoi dove sono) e la realtà dei fatti. Se qualcuno vive di sogni, come gli utenti linux… ti ricordo che il fondatore di Ubuntu ha detto: che linux desktop cioè per PC è un flop, lo dice lui non lo dico io. deve scendere Gesu di Nazareth per dirtelo e per fartelo capire? poi sei libero di usarlo io non ti ho impostato di non usarlo o di abbandonare la tua religione linux.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *