GitLab: anche KDE fa il salto

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L’anno scorso GNOME ha deciso di fare il salto migrando i quasi 400 progetti differenti di cui è composto a GitLab, passando così ad un singolo tool per la gestione di repository, pipeline e issue che possa permettere ai quasi 900 contributor annuali di avere un “punto fisso” nello sviluppo e gestione dei bug del famoso Desktop Manager.

Qualche giorno fa la notizia data da GitLab durante l’annuale Akademy, la conferenza di KDE che quest’anno si è tenuta a Milano: anche KDE ha deciso di adottare la piattaforma GitLab per il proprio sviluppo.

We’re thrilled that the KDE community has chosen to adopt GitLab to offer its developers with additional tooling and features for building cutting-edge applications; KDE places a strong emphasis on finding innovative solutions to old and new problems in an atmosphere of open experimentation. This thinking aligns with GitLab’s goal of helping teams better collaborate on software development, and we look forward to supporting KDE as they continue to build great software for millions of users across the globe.

Siamo entusiasti del fatto che la community KDE abbia scelto di adottare GitLab per offrire ai suoi sviluppatori funzionalità e tool addizionali per creare applicazioni all’avanguardia; KDE sottolinea sempre la ricerca di soluzioni innovative a vecchi e nuovi problemi in un’atmosfera di sperimentazione aperta. Questo pensiero si allinea con l’obiettivo di GitLab nella aiutare i team a collaborare meglio sullo sviluppo software, e non vediamo l’ora di supportare KDE a continuare a creare ottimo software per milioni di utenti intorno al mondo.

David Planella, direttore delle relazioni con le community di GitLab pare essere entusiasta, la notizia è ancora fresca e sicuramente vedremo come reagirà la community a riguardo ma, soprattutto avendo visto come si è strutturata la situazione per altri grandi progetti passati a questo tool, sicuramente l’uso dello stesso porterà beneficio allo sviluppo ed ai relativi processi.

For an open community like KDE, having friendly, easy-to-use infrastructure is crucial. We have spent the last two years significantly reducing the barriers of entry all across KDE. Moving to GitLab is a major step in that process.

Per una community aperta come KDE avere un’infrastruttura “amichevole” e semplice da usare è cruciale. Abbiamo speso gli ultimi due anni riducendo significativamente le barriere di ingresso ovunque in KDE. Spostarsi su GitLab è uno dei passi più grandi in questo processo.

Dice bene Lydia Pintscher, presidente di KDE, questi mega-progetti open-source tendono ad avere barriere di ingresso. Se da una parte la quantità di codice può sicuramente spaventare, dall’altra l’uso di tanti strumenti differenti e specializzati può essere disorientante per uno sviluppatore novizio che, così, potrebbe desistere dal donare del tempo al progetto.

In questo (e ne ho avuto esperienza diretta con GNOME) GitLab è ottimo: se si decide di spendere del tempo (nelle issue di GitLab si trovano facilmente i bug aperti e dettagliati su cui poter lavorare,) si può lavorare sul codice ed il successivo push scatena tutta una serie di pipeline automatizzate che ne certificano la qualità. Il tutto in una singola interfaccia in cui è possibile referenziare facilmente una cosa ad un’altra (per fare un esempio concreto, una issue per un bug con uno specifico commit che lo risolve).

Immagino che l’implementazione di KDE sarà altrettanto comoda e permetterà di lavorare anche su di esso con meno frizioni, portando magari nuove persone a dare una mano ed a migliorare questo ambiente.

Considerando la recente notizia che vedrebbe GNOME e KDE lavorare a braccetto sul desktop Linux, l’utilizzare lo stesso sistema di integrazione e sviluppo ha anche senso e potrebbe permette una facile integrazione tra i due.

Ma anche se fosse solo una scelta indipendente, i benefici valgono certamente la fatica.

E voi? Avete già iniziato ad utilizzare GitLab?

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

5 risposte a “GitLab: anche KDE fa il salto”

  1. Avatar Raoul Scarazzini
    Raoul Scarazzini

    GitLab è certamente più avanti nel processo di sviluppo rispetto a quanto disponibile sul mercato oggi. La gestione delle pipeline nativa è ciò che ne fa il riferimento fra i prodotti concorrenti (e lo dice Forrester https://www.miamammausalinux.org/2019/01/saturdays-talks-secondo-forrester-la-migliore-soluzione-ci-oggi-sul-mercato-e-quella-di-gitlab-ma-questa-ci-chi-la-fa/). Tanto per dire, GitHub a quello ci è arrivato solo recentemente (https://www.miamammausalinux.org/2019/08/github-actions-la-ci-secondo-github-la-lotta-per-la-supremazia-con-gitlab-e-piu-viva-che-mai/).

    Di fatto si tratta di un prodotto completo di tutto, sfruttabile tanto in locale quanto online. Se a questo ci aggiungiamo come sempre più progetti lo stiano utilizzando la conclusione è che, Microsoft o non Microsoft, è un prodotto di qualità.

  2. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Immagino e a KDE non interessi proprio di chi sia uno o l’altro, l’importante è la filosofia open source dello strumento e che sia uno strumento valido, per cui sicuramente la decisione sarà motivata solo dall’aspetto tecnico. Ricordo che KDE fornisce i propri pacchetti anche per la piattaforma Windows, anche se storicamente Plasma è un DE per Gnu/Linux, ma non solo…

  3. Avatar Viktor Kopetki
    Viktor Kopetki

    era ora, spero che d’ora in poi segnalare un problema sia più facile, io un paio di volte c’ho rinunciato

  4. Avatar Matteo Cappadonna
    Matteo Cappadonna

    Seppur siano decisamente esaustive le due risposte già date, vorrei sottolineare l’aspetto open source del discorso. Credo anch’io che non abbia voce in capitolo la “proprietà” di una o l’altra azienda, ma GitLab viene fornito anche in versione community completamente open-source da installare sui propri server. A parità di funzionalità (come dice Raoul GitLab tende ad essere comunque più avanti nel tempo, ma lasciamo da parte questo discorso), progetti molto grossi con già un’infrastruttura consolidata (come possono essere KDE o GNOME) secondo me scelgono questo proprio per mantenere una sorta di filosofia (e poterselo installare nella propria infrastruttura).

  5. Avatar frank700
    frank700

    Da quando GitHub è stata acquistata da Microsoft è iniziata la ricerca di un’alternativa che è stata trovata in GitLab.

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