La leadership di Stallman nel progetto GNU è in bilico. Cosa ne sarà del FreeSoftware?

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Come abbiamo raccontato recentemente, Richard Stallman ha rassegnato le dimissioni da membro del laboratorio CSAIL (Computer Science and Artifical Intelligence) presso il MIT e dalla figura di presidente della Free Software Foundation – l’organizzazione no-profit che proprio lui aveva fondato a metà degli anni ’80.

La FSF, la cui missione è quella di promuovere il software libero, offrendo sponsorship “fiscale” e mettendo a disposizione mezzi e volontari per tale scopo, è ancora legata alla figura di “RMS” poiché quest’ultimo è rimasto a capo dello GNU Project, la collaborazione di maggior rilievo all’interno della fondazione.

Poche ore fa, mentre Stallman rimarcava la leadership del progetto, alcuni sviluppatori di GNU hanno rilasciato una dichiarazione congiunta:

“We, the undersigned GNU maintainers and developers, owe a debt of gratitude to Richard Stallman for his decades of important work in the free software movement […] Yet, we must also acknowledge that Stallman’s behavior over the years has undermined a core value of the GNU project: the empowerment of all computer users. GNU is not fulfilling its mission when the behavior of its leader alienates a large part of those we want to reach out to.”

“Noi, sottoscritti maintainer e sviluppatori, siamo riconoscenti a Richard Stallman per gli anni di impegno significativo nel movimento per il software libero […] Ciononostante, dobbiamo riconoscere che l’atteggiamento di Stallman negli anni abbia minato un valore fondamentale del progetto GNU: portare giovamento a tutta l’utenza. GNU non sta realizzando la propria missione nel momento in cui il comportamento del proprio leader allontana una larga porzione di coloro che vogliamo invece raggiungere.”

Un sonoro “Bravo, ma basta” che continua, per non lasciare dubbio alcuno:

“We believe that Richard Stallman cannot represent all of GNU. We think it is now time for GNU maintainers to collectively decide about the organization of the project.”

“Crediamo che Richard Stallman non possa più rappresentare la totalità del progetto GNU. Pensiamo che sia giunto il momento per i curatori GNU di decidere collettivamente in merito all’organizzaione del progetto.”

Una presa di posizione netta quindi, che porta tutta la community a domandarsi quale sarà il futuro non solo della FSF, ma in generale di tutto il movimento free-software. L’epoca in cui viviamo si prepara ad un cambio di fronte netto rispetto al passato dove singoli individui – in questo caso Richard Stallman, ma ovviamente il pensiero va anche a Linus Torvalds – hanno determinato il corso di interi progetti e movimenti.

Forse il concetto di community non è mai stato così presente come in questa fase e l’opportunità di analisi introspettiva va colta in pieno per permettere al movimento free-software di continuare a perseguire il proprio scopo e non ridursi ad un elite club che gode della sua immagine allo specchio.

D’altra parte lo spauracchio della social justice war è sempre presente, il rischio che “la vicenda Stallman” serva solo a sbarazzarsi di un personaggio ritenuto ormai dai più scomodo è evidente e, sfortunatamente, molti indizi portano a questa conclusione.

Sarebbe davvero un peccato perché, come insegna la storia, ogni momento di crisi è implicitamente un momento di opportunità, nel quale è possibile determinare il proprio futuro.

Ora più che mai il software libero è ancora più importante e cosa sarà della leadership del progetto è tutto ancora da decidere. Chi vivrà, vedrà. E noi lo faremo e saremo liberi di giudicare, poiché siamo liberi utenti di computer liberi.

Amministratore di sistema “umile ma onesto”. Inciampato in Linux per caso, è stato l’inizio di una storia d’amore bellissima.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
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