Se siete tra quelli che stanno trattenendo il fiato dall’annuncio dell’inclusione di Rust nel Kernel Linux sappiate che potete respirare: come ampiamente previsto ci vorrà molto tempo prima che una o più parti del Kernel si basino sul linguaggio che, secondo l’ultimo sondaggio di Stack Overflow, è apprezzato dall’87% degli sviluppatori.
Già, perché al netto della sua inclusione in Linux 6.1, al momento non esiste ancora alcuna porzione di codice, ma solo l’infrastruttura per supportarlo. Il che, come possiamo ben immaginare vista la complessità delle tecnologie coinvolte, è tutt’altro che poco.
Come racconta Joel Marcey (che della Rust Foundation è uno dei portavoce) in questo articolo di SDTimes, prima di avere del codice Rust nel Kernel Linux è necessario fare in modo che tutte le componenti che permettono a Rust di essere compilato, di essere debuggato e di essere controllato a livello si sicurezza siano al loro posto.
Marcey ha spiegato che Linux farà questa inclusione in modo molto frammentario, con molte piccole integrazioni qua e là nel tempo in modo che possano vedere come funziona.
I would imagine that over the next year, you’re going to see more small incremental changes to the kernel with Rust, but as people are seeing that it’s actually kind of working out, you’ll be able to maybe, for example, write Linux drivers or whatever with Rust
Immagino che nel corso del prossimo anno si vedranno più piccole modifiche incrementali al kernel con Rust, ma poiché le persone ne verificheranno la bontà, si sarà forse in grado, ad esempio, di scrivere driver Linux o qualsiasi altra cosa con Rust
Pertanto, come anticipato, lo spettro temporale è piuttosto lungo. Principalmente perché va considerato come i nuovi eventuali pezzi di Kernel in Rust appariranno nelle release del Kernel che usciranno nel prossimo futuro, ed ora che queste verranno incluse in una distribuzione di tempo ne dovrà passare ancora molto.
Alla fine saranno certamente una Fedora o una Ubuntu ad avere per prime questi Kernel, avendo dei cicli di release di sei mesi.
Quello che si respira comunque, per bocca di Bec Rumbul, direttore esecutivo della Rust Foundation, è che l’aggiunta di Rust al Kernel è vista in maniera estremamente positiva e fiduciosa da parte di tutti, il che confrontando Rust con altri linguaggi che erano stati pianificati per entrare nel Kernel ed alla fine non sono stati inseriti fa un’enorme differenza.
Rumbul spera anche che le persone siano più ispirate a partecipare al linguaggio come contributori e manutentori, perché questi sono alcuni dei ruoli meno popolari all’interno dell’open-source, pur rivestendo un ruolo critico per la salute del progetto.
Se sono rose fioriranno, in attesa di vedere quale sarà il primo driver ad essere sviluppato in Rust, comunque sia, non trattenete il fiato.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
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