Microsoft DirectX12 per Linux? Quasi: solo per WSL2

16

Microsoft ama l’open-source (e Linux): ormai è un po’ che lo sentiamo dire, e lo abbiamo ripetuto poco tempo fa. E in effetti sembra proprio che il rapporto Windows/Linux sia passato da acerrimo nemico (“cancro”, fu definito Linux da Microsoft) ad amico, se non proprio alleato. Sempre più progetti sono resi disponibili e nativi per il pinguino, con l’ultimo che si affaccia ora DirectX. Ma andiamo con ordine

Il 19 maggio è comparso un lungo post (dettagliato e molto interessante) in cui si spiega l’architettura (che verrà resa disponibile nei prossimi mesi) che permetterà a WSL2 (Windows Subsystem for Linux 2) di avere accesso diretto alla scheda video. Ricordiamo anche che WSL2 è essenzialmente una macchina virtuale dedicata a Linux integrata in Windows.

Il pezzo fondamentale (open-source, disponibile su GitHub) è parte del Kernel custom specifico per questa macchina virtuale, e fa da ponte tra il Kernel Linux ed un componente specifico di WDDM (Windows Display Driver Model, il modello dei driver video di Windows) – che è previsto (e richiesto) dalla versione 2.5 di WDDM in poi.
Le librerie per DirectX per Linux parleranno con questo pezzo del Kernel, e attraverso questo potranno dare istruzioni alla scheda video, utilizzandola direttamente.

A queste librerie DirectX si potranno interfacciare altre librerie, usate normalmente in Linux sia per la grafica che per la ricerca: Mesa, Vulkan, OpenGL, OpenCL, CUDA… Un po’ tutto. E sembra che sarà anche possibile far girare le applicazioni grafiche, senza bisogno di un server X dedicato, integrando l’esperienza con le finestre di Windows.

Tutto davvero notevole, non c’è che dire. Ma ora vi sveliamo un piccolo dettaglio: le librerie saranno closed-source e precompilate.
Dopo l’avvio della macchina virtuale, questi file verranno resi usabili dall’interno della distribuzione scelta, ma non ne faranno parte: rimarranno parte di Windows. Unito al fatto che la modifica al Kernel è solo per quello custom, si deduce facilmente che questa potenzialità si avrà solo sotto Windows tramite WSL2.

L’uso di una libreria precompliata limita le distribuzioni che ne possono fare uso a quelle che usano quel sistema di compilazione, che è glibc: sono la maggioranza assoluta, quelle più diffuse, ma non sono tutte.
Inoltre altri progetti, che avrebbero avuto grande giovamento da una implementazione di questo tipo, saranno completamente tagliati fuori. Solo per citarne alcuni: Wine, Proton, ReactOS.

Questa notizia è estremamente interessante, ma indica anche che quell’amore tanto professato finora potrebbe essere solo interesse.
Per riattirare le orde di sviluppatori che usano Linux nel loro lavoro, Microsoft semplifica la vita permettendo l’uso del suo sistema operativo anche per quelle attività, ma allo stesso tempo Linux viene relegato a mero strumento: uno schiavo, più che un alleato.
Peccato, perché l’idea di collaborazione pacifica non ci dispiaceva.

Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.

16 risposte a “Microsoft DirectX12 per Linux? Quasi: solo per WSL2”

  1. Avatar Mirko Brombin

    Manca una “o” in Microsoft

  2. Avatar Marco Bonfiglio
    Marco Bonfiglio

    Corretto: grazie della segnalazione! 🙂

  3. Avatar xan
    xan

    a questa apertura di microsoft inizio a crederci la prima volta che vedo un commit di microsoft in un progetto open che non sia di compatibilità con i propri sistemi (azure, wsl etc etc)

    detto questo ho 2 domande:
    1) non è che magari tramite reverse eng queste librerie potrebbero comunque risultare utili ai dev di wine/proton ?
    2) ma questo WSL tanto spinto da microsoft e canonical qualcuno lo usa realmente? esiste una qualche statistica ?

  4. Avatar Mirko Brombin

    Nel primo caso ti dico è probabile ma già reactos subì delle accuse da Microsoft al tempo

  5. Avatar Mauro Miatello
    Mauro Miatello

    prime prove di “estendi”?

  6. Avatar Fabio Sasso
    Fabio Sasso

    A me questa storia del WSL ha spinto ancora di più a tornare a Linux. L’ho provato e mi sono ricordato perché lo preferisco.

    Lo avevo un po’ abbandonato perché sviluppo siti internet e chi mi fa la grafica usa la suite Adobe e anche io mi ci trovo molto bene. Praticamente in certi casi sei costretto.
    Ora sto obbligando il grafico a mandarmi gli asset già esportati e per il resto uso inkscape o gimp, che non sono all’altezza in alcune cose ma ci si arrangia.

    Alla fine lo fanno solo perché conviene a loro. I computer ormai li comprano solo grafici, gamer pro e sviluppatori e su grafici e sviluppatori stavano già perdendo utenti per colpa di Apple

  7. Avatar Th3R0ck
    Th3R0ck

    La Microsoft e un colosso informatico “sono bravi con la strategia”. Ma anche la community open source è altrettanto brava.
    E tutto da vedere come andrà a finire con queste aperture di Microsoft. Domanda: perchè non rilasciano tutto il sorgente
    dei loro prodotti a partire da Windows, Office, in GPL :-)))
    Un prodotto software libero non vuol dire Gratis, ma:
    0.Usa
    1.Analizza
    2.Modifica
    3.Condividi
    Il produttore di un software “secondo me” dovrà poi decidere di scegliere la sua strategia: prezzo fisso, consulenza, donazione, ecc…

  8. Avatar Rickyx
    Rickyx

    Esiste la possibilità:
    https://fund.blender.org/

    Ci sono voluti 20 anni, ho seguito e partecipato allo sviluppo, ora lo insegno all’università e ci vivo.
    Beh, l’unica nota è che il suo “gentile dittatore”, Ton Roosendaa, è veramente un visionario.

    Qui un po’ di storia:
    https://www.blender.org/foundation/history/

    Si può fare!

  9. Avatar Rickyx
    Rickyx

    Hai ragione, il tipo di progetto è piccolo e di nicchia (ma non poi così tanto: Blender sono poco meno di 2 milioni di linee di codice, il kernel di linux 16…).

    Sicuramente ha meno utenti di Ubuntu ma è un esempio di come è possibile creare un business in cui le donazioni contano. Altri progetti, es Krita, vorrebbero intraprendere la stessa strada, puntando sull’innovazione e la qualità del software.

    Una riflessione, è che Microsoft ( così come Oracle* ed altri ) in realtà sfrutta, molto più di dell’utente che si installa Ubuntu sul computer senza donare nulla, il codice scritto da altri.

    Proprio da questo blog: https://www.miamammausalinux.org/2019/02/il-ceo-di-mariadb-accusa-amazon-e-oracle-si-cibano-di-opensource-senza-restituire-alla-community/

  10. Avatar Samael
    Samael

    Ho solo in modo molto semplicistico

    Ti sei risposto da solo.
    Quando si fanno certe affermazioni bisogna fare attenzione a quello che si dice, specialmente in un luogo pubblico, se non si vuole venire tacciati in una certa maniera. Non scrivere in maniera semplicistica tanto per fare mera provocazione.
    Difatti ti ho chiesto il nome di UN progetto FOSS venduto a prezzo fisso e che avesse generato un business sostenibile, ma vedo che non ne hai portato nessuno.

    E per favore, lasciamo perdere le aziende che hai citato, come Red Hat, perché il business non c’entra niente con quello di Microsoft.
    Red Hat è una azienda che cerca il più possibile di non sviluppare, ma di demandare alla community, proprio per non gravare sui costi di R&D. Guarda systemd, per esempio, dove Poettering non è nemmeno più il top contributor.
    Ma questo implica diverse cose, tipo il non poter governare lo sviluppo. Quando un progetto diventa community driven, per quanto Red Hat lo possa influenzare, esso non risponde alle logiche di un singolo attore, ma della community. Il che vuol dire che potresti vedere alcune tue modifiche fuori dall’upstream perché potrebbero non coincidere con lo scopo del prodotto. E queste cose sono successe.
    Ora, se può non essere un problema per RH (e in realtà lo è ed è la causa per mancate integrazioni richieste dai clienti nel loro portfolio), non è detto che non lo sia per Microsoft.

    Detto ciò, loro hanno sofferto enormemente (e ne soffrono ancora) della concorrenza interna di CentOS (che non a caso si sono portati in casa), così come di OEL e di tutti i fork del fork che ne sono derivati. Secondo te perché hanno cominciato a distribuire il kernel patchato senza distribuire separatamente le patch? Per costringere a fare reverse engineering, facendo perdere tempo agli altri. E questa cosa venne criticata da più parti, specialmente da Oracle.

    Detto ciò, paragonare Red Hat a Microsoft è pretestuoso, perché la prima ha un rapporto simbiotico con la comunità.
    Microsoft no, come SUN. Le comunità non nascono il giorno dopo che si è rilasciato un software come OSS.
    Non è nemmeno detto che nasca una comunità, con la conseguenza che vedrebbe Microsoft depredata del suo codice per implementazioni alternative (ReactOS e WINE), mentre deve comunque pagare i suoi ingegneri per far sviluppare il prodotto. ESATTAMENTE come accadde con OpenSolaris, che non a caso è morto come tutta SUN.

    Ripeto: state attenti quando parlate di cose di cui non siete abbastanza informati.
    Non è questione di essere guru, è questione che il qualunquismo non porta da nessuna parte, specialmente in discorsi seri come questo.

  11. Avatar Th3R0ck
    Th3R0ck

    Ho solo in modo molto semplicistico espresso una opinione, credo che la Filosofia del libero sapere, condividere non e un male e non centra niente con l’economia e pagare gli stipendi.

    Personalmente non ho giudicato nessuno in malo modo. Ho solo detto chi sa che strategia girà attorno le aperture di Microsotf nel collaboare in questi ultimi anni con il mondo open source.
    Richard Stallman, Linus Benedict Torvalds, Eric Steven Raymond, ecc… avranno i loro difetti, come tutti gli esseri umani. Umilmente penso che abbiano messo in duscussione argomenti e proggetti interessanti.
    Ci mancherebbe le aziende di qualuche tipo sono molto importanti, e grazie a loro e i l’oro dipendenti si crea un sistema economico. Quindi è giustissimo che i clienti pagano un prodotto, un servizio. Tutti devono portare il pane a casa.
    Aziende che adottano l’open source per fare business, per fare qualche nome: RedHat, Suse, Canonical, Endian, NethServer, Proxmox, ecc..
    Infine, nell’ azienda dove lavoro le licenze Microsoft, Windows Server 2016/19, Win.10 Pro/Enterprice, Exchange, le Cal le compriamo e come. Il mio PC personale (notebook) comprato con Win.10 Pro pagata e compresa nel prezzo di acquisto notebook.

    Il mio post era forse troppo sempliciotto, ma questo non significa che dovete rispondere come se siete tutti dei guru, e giudicare gli altri: “parassiti, ancora vivi con i genitori”.

  12. Avatar Th3R0ck
    Th3R0ck

    Si è vero e un discorso molto ampio. Se non sbaglio il modello FOSS viene anche studiato anche a livello accademico universitario?
    Lei cosa ne pesa di questi prodotti FOSS livello aziendale
    – Apache Tomcat
    – JBoss
    – Apache Geronimo
    – JOnAS
    – Sugarcrm
    – OFBiz
    – Open-Xchange
    – PostgreSQL

    La SUN un vero peccato, realizzava OS Solaris, Server e Workstation di alto livello.

    Comunque molto interessate la discussione, è vero ho fatto un discorso banale semplice, però
    persone preparate come lei possono aiutare sia neofiti che professionisti, nell’affrontare in modo corretto delle discussioni opinioni. Nella vita non possiamo sapere tutto e poi c’è sempre da imparare anche da chi non c’è lo aspettiamo.

  13. Avatar Marco Bonfiglio
    Marco Bonfiglio

    @lo_zio_sam:disqus ne ho trovati un paio contrassegnati come spam, ma ora dovrebbero essere visibili 😉

  14. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Nessuno penso stia criticando Microsoft perché non rilascia le librerie open source, si critica Microsoft perché passa le giornate a elogiare il software libero a professare amore, a dire quanto si erano sbagliati e poi continuano con la stessa “strategia”. Questo si chiama ingannare le persone ed è quello che io contesto a Microsoft.

  15. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Non mi sembra che dietro Linux non ci sia anche business, lo dimostrano aziende come Red-Hat SUSE ecc. Ma io capisco anche che una azienda decida per il close source, ma allora non siano ipocriti e non sfruttino il software libero per i loro sporchi interessi, perché a quel punto gli interessi non possono essere altro che sporchi. Se poi gli sviluppatori vogliono fare soldi senza vendere qualcosa, ma dandolo in licenza per un determinato uso, è una mentalità ancora da terzo mondo e segnifica per l’ennesima volta, non avere capito niente. Io non sono un estremista del software libero, sono per la libertà di rilasciare il proprio software con la licenza che ritengono migliore, ma non sopporto l’inganno.

  16. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    La “strategia” è quella che tutti vediamo e che forse tu non vedi, io non ho mai parlato di metodo EEE, ma di strategia comunicativa, che è ben diverso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *