Amazon Linux, la distribuzione per AWS, sarà basata su Fedora

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Il cloud provider più grande del mondo, Amazon Web Services, ha annunciato che la prossima release di Amazon Linux, ossia la 3, sarà basata sulla versione community di Red Hat Enterprise Linux (RHEL), cioè Fedora.

Non è un mistero come AWS abbia cercato negli anni di incorporare la compatibilità di RHEL in Amazon Linux, ma quest’ultima versione, stando a quanto indicato nell’annuncio, si propone come un nuovo stadio evolutivo per la distribuzione.

L’utilizzo di Fedora come upstream consentirà alla nuova distribuzione Amazon, AL2022 (e per fortuna non HAL2022, se si capisce cosa intendo), di usufruire dei test approfonditi già in essere per Fedora, offrendo così la stabilità dei pacchetti e includendo anche tutti gli aggiornamenti di sicurezza disponibili.

Amazon Linux ha avuto due versioni principali fino ad ora; la prima nel 2010 e la seconda nel 2017. Tuttavia, con la terza versione di AL2022, il servizio si impegna a un ciclo di rilascio di due anni, con ogni versione supportata per un periodo di cinque anni.

AWS sostiene come il ciclo di release di due anni, con aggiornamenti spediti trimestralmente tramite rilasci minori, contribuirà a mantenere aggiornato il software, mentre l’impegno di supporto di cinque anni per ogni rilascio principale darà ai clienti la stabilità di cui hanno bisogno per gestire i lunghi cicli di vita dei progetti.

Sarà molto, molto interessante a questo punto capire se e come tutto questo progetto piacerà a Red Hat e se, soprattutto, considerate le recenti vicissitudini tra Amazon e Elastic, ci saranno dei risvolti simili anche per quanto riguarda questa situazione.

Amazon Linux è attesa per il 2022, ne sapremo di più allora!

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2 risposte a “Amazon Linux, la distribuzione per AWS, sarà basata su Fedora”

  1. Avatar michele
    michele

    Interessante sarà anche capire come potersi basare su una Fedora (ottima distro) che dopo 13 mesi, o meglio due release + un mese, va in EOL e non avrà più supporto dalla comunity

  2. Avatar Raoul Scarazzini

    Esatto @michelecasari:disqus è proprio questa la riflessione centrale dell’articolo: Amazon dice che le versioni usciranno ogni due anni e verranno mantenute per cinque. Questo significa che, di fatto, avranno un team indipendente (da Fedora) che si occuperà di applicare bugfix e patch di sicurezza per tre anni oltre la data di uscita.
    Di fatto creando una vera e propria concorrente di Red Hat Enterprise Linux, venduta come ottimizzata per il **proprio** cloud. Secondo me ne vedremo delle belle…

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