Della querelle fra Elastic, l’azienda produttrice del software open-source elasticsearch, ed Amazon, qui nella veste di fornitore di servizi Cloud, abbiamo iniziato a parlarne nel gennaio del 2021.
Il riassunto, in soldoni, è questo:
- Elastic accusa Amazon di sfruttare il proprio marchio e codice per vendere i propri servizi senza che vi sia un reale accordo tra le parti, il problema principale riguarda il codice che Elastic destina alla propria versione Enterprise e che Amazon include come parte del proprio servizio (danneggiando chiaramente Elastic).
- Amazon decide di creare un fork, poi battezzato OpenSearch, in modo da poter continuare ad utilizzare il codice in maniera indipendente ed Elastic, che si aspettava questa mossa, si dice pronta a creare un prodotto migliore che concorrerà con quello di Amazon.
- Elastic lo scorso agosto contrattacca ed inserisce una funzionalità che verifica se la connessione che il client sta instaurando è verso un server Elasticsearch oppure un clone o fork. Amazon si lamenta accusando Elastic di giocare sporco e si impegna a far sì che i client possano funzionare in maniera indipendente dalla versione usata.
Da lì in poi, silenzio o quantomeno nessuna notizia degna di rilevanza, fino allo scorso sedici febbraio, in cui sul blog di Elastic è apparso un post dal titolo più che eloquente, scritto da Shay Banon e Ashutosh Kulkarni: Elastic and Amazon Reach Agreement on Trademark Infringement Lawsuit.
Il testo di apertura è chiaro:
We’re pleased to share that Elastic and Amazon have resolved the trademark infringement lawsuit related to the term Elasticsearch. Now the only Elasticsearch service on AWS and the AWS Marketplace is Elastic Cloud.
Siamo felici di condividere che Elastic ed Amazon hanno risolto la causa di violazione di trademark relativa ad Elasticsearch. Ora l’unico servizio Elasticsearch su AWS ed il marketplace AWX è Elastic Cloud.
E continuando a leggere l’annuncio si capisce come l’accordo (i cui dettagli non sono riportati) non solo sistemi la questione, ma illustri un nuovo livello di collaborazione tra le due società, concretizzato in decine di nuove integrazioni.
Tutto dimenticato quindi? Pare proprio di sì. La solidità dell’accordo pare decisamente fondata, tanto da leggere nell’annuncio una frase che cancella ogni potenziale dubbio:
There is only one Elasticsearch, and it comes from Elastic.
C’è un solo Elasticsearch ed è quello prodotto da Elastic.
Più chiaro di così…
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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