Ma AlmaLinux, alternativa OpenSource a CentOS, sta avendo successo? I numeri dicono un milione di sì!

La domanda che un po’ tutti noi orfani di CentOS ci stiamo ponendo da tempo è: OK, AlmaLinux è un progetto sulla carta validissimo, ormai ha tempi di release che non superano le 48 ore rispetto a RHEL e sta aggiungendo sempre più architetture a quelle supportate, l’ultima è IBM Power, tutto bellissimo sì.

Ma la gente la usa?

Sono sempre domande ambigue. Come si fa a stabilire se un software è usato o no? Nel caso di una distribuzione poi… È forse ancora più difficile. A vedere https://distrowatch.com/ la classifica dice quarantaduesimo posto, contro il ventottesimo di CentOS ed il trentaseiesimo di Rocky, sua diretta concorrente.

Ma siamo nel futuro, ricordate? Ad oggi si può dire che la base di installato non definisca totalmente l’utilizzo di una distribuzione. La ragione? Semplice, i container.

In questo senso il progetto AlmaLinux ha appena condiviso un traguardo notevolissimo, un milione di docker pull! I maintainer si dicono, a ragione, estremamente soddisfatti:

Wouldya take a look at that? A million! A million pulls of our Docker Library Official Image. What a huge milestone, WOW! We’re seriously humbled and we’d like to thank the community, for all the contribution and support. AlmaLinux keeps getting better each day thanks to the efforts of our amazing community.

Ci credereste? Un milione! Un milione di copie della nostra immagine ufficiale della Docker Library. Che grande traguardo, WOW! Siamo seriamente riconoscenti e vorremmo ringraziare la comunità per tutto il contributo e il supporto. AlmaLinux continua a migliorare ogni giorno grazie agli sforzi della nostra straordinaria comunità.

E come si può dargli torto?

Partito in fretta e furia per colmare il buco che si era creato dopo l’annuncio della morte imminente di CentOS, il progetto AlmaLinux ha subito messo le cose in chiaro: serietà e professionalità, il tutto con una dichiarazione di indipendenza ed appartenenza alla community decisiva.

Insomma, c’è più di una ragione per scommettere su questa distribuzione. Ce ne sono un milione!

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

3 risposte a “Ma AlmaLinux, alternativa OpenSource a CentOS, sta avendo successo? I numeri dicono un milione di sì!”

  1. Avatar Raoul Scarazzini

    In realtà tra le due c’è una differenza di fondo piuttosto importante, e sta nel fatto che dietro AlmaLinux c’è un’azienda che a differenza di Rocky (proprietà di Gregory Kurtzer e di un board come lo era CentOS, e sappiamo com’è finita) pur tenendo le redini del progetto ne ha creato una fondazione, in modo che rimanga libera sempre.

  2. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    oddio, ci sarebbe anche Rocky Linux, che e’ gestita da colui che a suo tempo fece Centos…. quale delle due quindi ?… peccato che anche stavolta si debbano disperdere energie in due fork che fanno la stessa cosa.

  3. Avatar Davide Di Buduo
    Davide Di Buduo

    Con almalinux per la prima volta sono riuscito ad installare una plasma 5, tra l’altro molto recente, su una rhel compatibile senza bestemmie, compilazioni o quant’altro. Fantastico !!

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