Red Hat presenta Project Wisdom, una AI per generare playbook YAML da linguaggio naturale utilizzabili in Ansible

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Parliamo spesso di AI su MiaMammaUsaLinux.org, vedi quando raccontiamo di BOT che rappresentano il sistema operativo Linux e rispondono a interviste, vedi le polemiche per il codice protetto da copyright che GitHub Copilot suggerisce agli utenti o vedi gli strumenti che consentono di generare palette di colori partendo da una semplice descrizione. L’AI ormai è ovunque, in qualsiasi ambito, quindi perché non sfruttarla anche per generare in maniera automatica degli YAML usabili da Ansible?

È quello che ha fatto Red Hat, presentando durante l’ultimo AnsibleFest che si è tenuto a Chicago il progetto Project Wisdom. Basato sulla tecnologia IBM for Code, sviluppata da IBM Research (che, per gli alieni atterrati in questo momento sul pianeta terra, ha acquisito Red Hat nel 2018), il progetto viene così descritto da Ruchir Puri, capo scienziato di IBM Research:

Project Wisdom is proof of the significant opportunities that can be achieved across technology and the enterprise when we combine the latest in artificial intelligence and software.

Project Wisdom è la prova delle opportunità significative che possono essere raggiunte tra la tecnologia e l’enterprise quando vengono combinate le ultime novità in materia di intelligenza artificiale ed il software.

Nell’annuncio non vengono forniti dettagli tecnici sul tema, ma la tecnologia viene descritta come il punto di giunzione tra il linguaggio umano e il codice YAML utilizzato da Ansible, per consentire agli utenti di utilizzare l’inglese per generare contenuti necessari all’automazione che siano funzionali e sintatticamente corretti.

L’annuncio riporta uno degli scopi del progetto, oggettivamente piuttosto ambizioso:

A developer who knows how to build an application, but not the skillset to provision it in a new cloud platform, could use Project Wisdom to expand proficiencies in these new areas to help transform the business.

Uno sviluppatore che sa come creare un’applicazione, ma non ha le competenze per eseguirne il provisioning in una nuova piattaforma cloud, potrebbe utilizzare Project Wisdom per espandere le competenze in queste nuove aree e aiutare a trasformare il business.

Pertanto la tecnologia può essere considerata utile tanto al DevOps esperto, quanto al neofita.

Racconta Ricard Henshall, senior manager of product management di Ansible, intervistato da DevClass:

AWS doesn’t have a PostgreSQL module in Ansible. So the system has to work out all the events that have to happen, to spit out an EC2 [Elastic Compute Cloud] instance with a VPC [Virtual Private Cloud] with some storage, with a network port, and then you can put PostgreSQL on top of it

AWS non ha un modulo in Ansible per PostgreSQL. Quindi il sistema deve misurarsi con tutti gli eventi che si succedono per produrre un’istanza EC2 con un VPC che abbia dello storage, una netowrk port e quindi un PostgreSQL su di essa.

E qui subentra il valore di Project Wisdom, che permette di aiutare quanti ad esempio conoscono Azure, ma non AWS

I can actually ask it to help me get from one to the other.

Posso chiedere [a Project Wisdom] di portarmi dall’uno all’altro

La disponibilità della versione Alpha è data a breve, sarà davvero interessante seguirne gli sviluppi per capire quanti di noi rimarranno senza lavoro, sostituiti da lui:

A cui potremo chiedere “AL, per favore porta la mia soluzione dal Baremetal ad AWS!”.

Del resto è finita così bene quella volta…

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
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