Esiste una nuova distribuzione di openSUSE, basata sulla rolling Tumbleweed, ma più lenta, ecco Slowroll!

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openSUSE, il progetto community ed open-source sponsorizzato da SUSE e che costituisce l’anticamera delle novità che verranno poi incluse in SUSE Enterprise Linux, ha introdotto una nuova distribuzione Linux chiamata Slowroll.

Slowroll promette di essere una via di mezzo tra le distribuzioni rilasciate alla vecchia maniera, con un programma di rilascio fisso come openSUSE Leap (versione open-source identica a SUSE Linux Enterprise Server) e le distribuzioni che utilizzano il modello di rilascio rolling release, dove il sistema è costantemente aggiornato, senza numeri di release fissi, come openSUSE Tumbleweed (di cui abbiamo spesso parlato in passato).

Quindi “via di mezzo” in che senso? In Slowroll, secondo quanto indicato, gli aggiornamenti avverranno con una pianificazione più lenta. Ci saranno aggiornamenti ogni uno o due mesi, con correzioni di bug e correzioni CVE man mano che questi si presentano.

Le patch di sicurezza verranno apportate in tempo reale, vista la loro criticità, così come le correzioni dei bug, ma le altre modifiche saranno implementate su base mensile o più lentamente.

Quindi a voler cercare una collocazione per una release come questa si può dire che si adatta al pensiero di quanti vogliono una rolling release che sia però più stabile rispetto a quelle attualmente disponibili, in cui la stabilità è verosimilmente accantonata a favore della rapida evoluzione.

Tra l’altro essendo parte del ciclo di sviluppo classico di openSUSE, a quanti hanno installato Tumbleweed e vogliono “rallentare” basterà eseguire questi comandi per installare Slowroll:

rm /etc/zypp/repos.d/*
zypper ar https://cdn.opensuse.org/repositories/openSUSE:/ALP:/Experimental:/Slowroll/base/repo/oss/ base-oss
zypper ar https://cdn.opensuse.org/repositories/openSUSE:/ALP:/Experimental:/Slowroll/base/repo/non-oss/ base-non-oss
zypper ar  -p 80 https://cdn.opensuse.org/repositories/openSUSE:/ALP:/Experimental:/Slowroll/standard/ update
zypper ar --disable https://cdn.opensuse.org/repositories/openSUSE:/ALP:/Experimental:/Slowroll/base/repo/src-oss/ base-src-oss
zypper ar http://codecs.opensuse.org/openh264/openSUSE_Tumbleweed/ h264
zypper ar  -p 70 http://ftp.gwdg.de/pub/linux/misc/packman/suse/openSUSE_Slowroll/Essentials/ packman

Molto semplice, vero?

Cosa scegliere quindi?

Un utente che oggi volesse addentrarsi nel mondo SUSE installando una distribuzione con il logo del geco, conti alla mano, avrebbe queste scelte:

  • SUSE Enterprise Linux: la versione commerciale che prevede il pagamento di una subscription.
  • openSUSE Leap: la versione community “stabile” di OpenSUSE, che attinge dagli stessi repository di SUSE Linux Enterprise (SLE) ed ha nuove versioni rilasciate approssimativamente ogni 12 mesi.
  • openSUSE Tumbleweed: la versione rolling community (che potremmo paragonare a Debian Sid).
  • openSUSE Slowroll: l’incarnazione mezzana di cui stiamo parlando in questo articolo.

Quando si dice l’imbarazzo della scelta…

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

2 risposte a “Esiste una nuova distribuzione di openSUSE, basata sulla rolling Tumbleweed, ma più lenta, ecco Slowroll!”

  1. Avatar Gianluca Gabrielli

    Ciao Raoul,

    non credo esista nessuna distribuzione semplicemente chiamata openSUSE. Quello che tu descrivi come

    openSUSE: la versione stabile community (che potremmo paragonare a Fedora).

    e’ effettivamente openSUSE Leap. Inoltre Leap non e’ l’upstream di SLES. Sono sullo stesso livello, entrambe ereditano da openSUSE:Factory, che sarebbe il repo dal quale vengono costantemente generati gli snapshots di openSUSE TW. Quindi sarebbe piu’ corretto dire che TW e’ l’upstream sia di openSUSE Leap che di SLES.

  2. Avatar Raoul Scarazzini

    Ti ringrazio del chiarimento, la confusione regnava sovrana nella mia mente, ma ora ho corretto l’articolo.

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