Aprile è ormai vicino, ed essendo il 2024 questo mese vedrà l’arrivo di Noble Numbat, la nuova Ubuntu Long Term Support, talmente Long da comprendere 12 anni di aggiornamenti, se si sceglierà di estendere il periodo standard di cinque anni mediante la subscription Pro di Canonical (che, va detto, per utilizzo personale è gratuita).
Non che la cosa tuteli al 100% da future incompatibilità, come gli utenti di Ubuntu 18.04 ed utilizzatori di VS Code stanno imparando a loro spese, ma è chiaro che poter contare su una copertura così ampia permette di pianificare strategie decisamente a lungo termine.
Cosa ci sarà di nuovo nel Nobile Formichiere? Lo racconta It’s FOSS in questo dettagliato articolo di cui raccontiamo le parti più succulente e da cui abbiamo linkato qualche screenshot.
Il programma installer e quindi il relativo processo di installazione è stato rivisto, andando ad includere la possibilità di personalizzare le impostazioni di accessibilità già in questa fase, così come (ma questa feature era già presente) tutti i media codec o software di terze parti da includere nella propria installazione:
Il parco software sarà gestito da Flutter, introdotto in Ubuntu 23.10, centro nevralgico per la gestione di tutti i programmi aggiuntivi installabili nel sistema e da cui è possibile osservare i dettagli dei software (come ad esempio quando sono stati aggiornati l’ultima volta):
L’ambiente desktop è (o meglio sarà, stando all’articolo) nelle mani di GNOME 46, che chiaramente subirà il “trattamento” Ubuntu e quindi non sarà nella versione “vanilla”.
Una novità rilevante riguarda le “Series of Snaps“, che a quanti conoscono Fedora ricorderà i gruppi di pacchetti, mediante cui sarà possibile andare ad installare come un solo componente l’intera suite Google oppure Office 365, ovviamente in modalità snap.
Ci sarà poi una non ben specificata applicazione per la sicurezza che dovrebbe incrementare il controllo sull’esecuzione dei programmi ed un miglioramento in generale di tutte le notifiche, che dovrebbero apparire un poco più sensate:
Infine, cuore del sistema sarà il Kernel Linux 6.6, sì proprio quello del numero della bestia, del quale abbiamo già raccontato la storia nel recente passato.
Queste anticipazioni di It’s FOSS sono tutte ricavate da quelli che vengono definiti daily snapshot, quindi è possibile che qualcosa ora di aprile possa cambiare, ma è verosimile pensare che la prossima Ubuntu sarà decisamente in linea con quanto raccontato.
Staremo a vedere.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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