Nel lontano 20 ottobre del 2004 venne pubblicata Warty Warthog, la prima versione di Ubuntu, che introdusse la numerazione 4.10 che ancora oggi viene usata per le due release annuali, quella di aprile (X.04, su cui ogni 4 anni viene fissata anche la Long Term Support) e quella, per l’appunto, di ottobre (X.10, sempre rientrante nel contesto sviluppo).
Questo significa che un paio di giorni fa Ubuntu ha compiuto vent’anni.
La creatura di Canonical, l’azienda fondata da Mark Shuttleworth che nel marzo di quest’anno ha celebrato anch’essa vent’anni, da allora di strada ne ha fatta parecchia, stabilendo un ruolo di prim’ordine all’interno del panorama delle distribuzioni che potremmo definire di classe enterprise.
Anche se non esistono, e probabilmente mai esisteranno, dati oggettivi di utilizzo, la diffusione di Ubuntu è tra le più importanti sul cloud, in particolare per la preminenza all’interno delle immagini container dei software più diffusi, buona parte dei quali è appunto basato su Ubuntu.
Esiste un modo migliore di festeggiare un compleanno rispetto a pubblicare una nuova release? Evidentemente no e, complice la cadenza stabilita dell’uscita delle release descritta poco sopra, i vent’anni di Ubuntu sono coincisi con l’uscita di Oracular Oriole, la versione 24.10.
La parte certamente più interessante a proposito di questa nuova release è quella del Kernel, infatti Oracular Oriole è la prima che utilizzerà la nuova politica “latest” dei Kernel Linux, distribuirà cioè l’ultima versione disponibile del Kernel Linux upstream alla data di congelamento della release di Ubuntu specificata, anche se l’upstream sarà ancora in stato di Release Candidate (RC).
Nel caso di 24.10 la versione del Kernel montata è la 6.11, che è stata rilasciata in settembre, l’attuale ultima release.
Lato software le release dei principali software sono le seguenti:
- Systemd -> v256.5 (mentre 24.04 ha 255.4).
- Netplan -> 1.1 (mentre 24.04 ha 1.0.1).
- GCC -> 14.2 (mentre 24.04 ha 13.2.0).
- Python -> 3.12.7 (mentre 24.04 ha 3.12.3).
- Rust -> 1.80 (già disponibile in 24.04).
- OpenSSL -> 3.3 (mentre 24.04 ha 3.0.13).
Lato desktop, Ubuntu 24.10 ha ricevuto vari miglioramenti di usabilità:
- La componente Power Profiles Manager è stata aggiornata per migliorare le ottimizzazioni in base alla batteria.
- Il supporto Fingerprint è stato esteso anche con gli aggiornamenti di
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elibfprint
. - GNOME è stato aggiornato alla versione 47, con una serie di miglioramenti di stabilità e prestazioni esclusivi di Ubuntu.
- L’elemento Dock è stato anche aggiornato per visualizzare gli snap refresh e migliorare la gestione delle Progressive Web App installate tramite Chromium.
- L’App Center ha ricevuto nuove funzionalità, come messaggistica migliorata per l’esecuzione di snap, opzioni di disinstallazione diretta e supporto per l’installazione di “.DEB” di terze parti, semplificando ulteriormente la gestione del software (chiudendo definitivamente la querelle a proposito dell’installazione manuale dei pacchetti .DEB).
Ma ovviamente questi sono solo i riferimenti principali, tutti i dettagli si trovano negli annunci ufficiali, a partire dal blog post ufficiale di Canonical.
Va detto che questa release non avrà supporto a lungo termine e va considerata “di passaggio”, ma per chi vuole rimanere aggiornato ed “al passo coi tempi” rappresenta certamente un ottimo strumento di lavoro.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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